L’11 luglio la Regina Elisabetta dichiara aperta ufficialmente l’ottava edizione della coppa Rimet. I padroni di casa sono i favoriti alla vittoria finale, gli inglesi non possono farsi sfuggire la ghiotta occasione. L’Italia vuole lasciarsi alle spalle la disastrosa spedizione cilena. Partiamo bene: ci prendiamo la rivincita sul Cile (2–0), perdiamo 1-0 contro l’URSS, una sconfitta che non ci scompone, ci attendono i “Ridolini” nord coreani e già pregustiamo una passeggiata di salute.
A Middlesbrough, va in scena il drammone grottesco. Il nostro CT “Mondino” Fabbri, secondo la critica, non ne ha azzeccata una: abbiamo giocato male con russi e cileni e con i coreani facciamo la stessa cosa. In campo scende una formazione sbilanciata e priva di logica e Fabbri getta nella mischia anche il malconcio Bulgarelli. Il tiro di Pak Doo Ik è un siluro che ci trancia il cuore. Perdiamo Bulgarelli che si scontra duramente con un coreano, in dieci siamo incapaci di riagguantare la qualificazione. Da non credere: la Corea del Nord ci manda a casa, per la più grande “sciagura” sportiva della storia del nostro calcio. In Italia ci attendono le solite pomodorate, per l’ultimo e terribile affronto.
Cade anche il grande Brasile, impegnato a Liverpool. I carioca battono la Bulgaria (2-0). Pelè segna la prima rete, ma viene martirizzato dai ruvidi difensori bulgari. “O Rei” salta la seconda gara con l’Ungheria, che il Brasile puntualmente perde: 3-1. Portogallo e Brasile è dunque decisiva per il passaggio del turno. Pelè torna in campo e prova a giocare a calcio, mentre il suo aguzzino Moraes, difensore portoghese, preferisce giocare a calci. Simoes ed Eusebio brutalizzano i Bicampeao. Rildo accende ancora una speranza per la seleçao, ma è sempre Moraes il protagonista: azzoppa definitivamente la “perla nera” che da adesso in poi fa solo atto di presenza. Chiude Eusebio per il 3 a 1 finale con una staffilata delle sue. Proseguono il cammino, senza infamia e senza lode, anche gli inglesi che vincono il proprio girone con Messico, Uruguay e Francia.
Ai quarti l’U.R.S.S. passa sull’Ungheria (2–1), “i figli di sua Maestà” vincono con una rete di Hurst sull’ Argentina (1-0), la Germania Ovest ne rifila 4 all’Uruguay. La partita più spettacolare è quella che vede opposti i portoghesi alla rivelazione nord coreana. Passano avanti di 3 gol i coreani: incredibile! Ma ancora più incredibile è la risposta del Portogallo: Eusebio ne fa quattro, chiude il discorso Josè Augusto per il 5-3 finale. Il mondiale, oramai orfano di Pelè, si gusta la nuova stella del calcio mondiale, Eusebio fuoriclasse straordinario del Benfica, centravanti veloce e completo dal tiro micidiale. Le semifinali premiano inglesi e tedeschi, la Germania Ovest supera l’URSS 2–1, l’Inghilterra ha la meglio sulla compagine di Eusebio (2-1). Eusebio esce dal campo in lacrime. La “Pantera Nera” si consola pochi giorni dopo, conquistando il terzo posto nella finalina con l’URSS (2-1) e vincendo la classifica marcatori con 9 realizzazioni. Eusebio è da tutti considerato la vera stella del mondiale.
Il 30 luglio Wembley è pieno come un uovo, di fronte Inghilterra e Germania Ovest, due squadre simili, che praticano un calcio ruvido e impetuoso. Passano i teutonici con Haller al 12′, rispondono gli inglesi con Hurst dopo solo sei minuti. La Germania è trafitta per la seconda volta da Peters e quando tutto sembra finito , Weber pareggia a tempo scaduto. Si va ai supplementari, trascorrono 11 minuti e il pallone calciato in porta da Hurst incoccia contro la traversa e ricade a terra tra i festeggiamenti inglesi. L’arbitro Dienst non ha visto nulla e si consulta con il guardalinee, il quale non esita a convalidare la rete tra le proteste tedesche. Un dubbio su questo gol fantasma che non ha nemmeno risolto la Super moviola di “Biscardone”. Chiude Hurst per il 4 a 2 finale. L’ Inghilterra è campione del mondo per la prima volta. Bobby Charlton alza la coppa Rimet e anche i maestri del calcio entrano nella storia.
Marco Patruno