“Ai miei tempi – dice ridendo Carlin Petrini agli amici – si chiamava colletta. Adesso si preferisce l’inglese “crowdfunding”, ma la sostanza non cambia”.
Slow Food e Terra Madre cercano in rete un milione di euro per portare sul palco di Expo 2015, in occasione del grande appuntamento “We Feed the Planet”, duemila giovani contadini, artigiani del cibo, montanari, pescatori, nomadi e indigeni. “Sono loro – spiega Carlin – a mettere nel cibo l’impegno, l’anima e il cuore. E sono loro a sfamare il pianeta, perché producono quasi l’ottanta per cento degli alimenti che consumiamo. Il futuro è nelle loro mani. Devono essere coscienti che, anche se vivono in un villaggio sperduto delle Ande o in un’oasi del deserto, con il loro lavoro realizzano la politica più forte e più bella. Non sono soli, fanno parte di un’unica grande famiglia. Per questo meritano meritano tutta la visibilità possibile nella vetrina dell’Expo”.
We Feed the Planet si svolgerà dal 3 al 6 di ottobre, e i fondi che verranno raccolti serviranno non soltanto per pagare il biglietto degli invitati, ma anche per finanziare il progetto parallelo “Diecimila orti in Africa”, che già sta cambiando la vita di molte comunità nel continente più povero del pianeta.
Vale davvero la pena di dare una mano. E qui troverete tutte le indicazioni per farlo.