Il terzo film scelto per la nostra rassegna è Assassinio sull’Eiger, titolo originale The Eiger Sanction, diretto e interpretato nel 1975 da Clint Eastwood. A suo tempo i critici lo stroncarono per la mancanza di equilibrio della trama, che mescola i più classici elementi della spy-story con le scene di azione in montagna. Ma nel corso degli anni, grazie anche ai numerosi passaggi televisivi, è diventato un classico tra i tanti fans di Eastwood, che interpreta un ex agente segreto richiamato in servizio per eliminare i responsabili della morte di un collega.
La prima parte del film è stata girata nella Monument Valley, sul Totem Pole che per l’occasione venne salito per l’ultima volta. La troupe ottenne il permesso di scalarlo a patto che alla fine delle riprese il vertiginoso pinnacolo prodotto dalla erosione venisse completamente liberato dai chiodi. Nella seconda e ultima parte, invece, il teatro dell’azione è l’Eiger, con la sua terribile parete nord. Qui uno degli alpinisti professionisti che affiancavano gli attori, l’inglese David Knowles, morì colpito da una scarica di pietre, ma le riprese proseguirono, e Eastwood rifiutò la controfigura in molte delle scene di arrampicata.
Una delle sequenze più note è stata girata dalla finestra che si apre sulla parete, raggiungibile attraverso la galleria del trenino che porta sul ghiacciaio della Jungfraujoch, a 3.454 metri di altezza. La scena ricorda il tragico tentativo di scalata della parete Nord compiuto nel 1936 dalla cordata austro-tedesca composta da Andreas Hinterstoisser, Tony Kurz, Edy Rainer e Willy Angerer. I quattro furono bloccati dal maltempo. Durante la ritirata morirono Hinterstoisser, Rainer e Angerer. Kurz, benché ferito, riuscì a calarsi con una corda fino a pochi metri dai soccorritori, che erano stati avvertiti dal personale della ferrovia. Ma un nodo bloccò la discesa. Tutti i tentativi di raggiungerlo furono vani, e il giovane alpinista morì sospeso nel vuoto.