di Victor Serge – La fotografia è cambiata. Il digitale ha soppiantato l’analogico non soltanto tra i principianti che fanno largo uso di macchine “punta e scatta”, ma anche tra gli amatori evoluti e i professionisti, che si ritrovano tra le mani gioielli tecnologici capaci di grandi prestazioni, ulteriormente migliorabili con le magie di Photoshop. Si fotografa di più e meglio. Ma la tecnologia non è tutto. E continuano ad essere pochi i fotografi davvero bravi, capaci di scattare al momento giusto con la giusta inquadratura. La fotografia che vi propongo, “Arcobaleno sopra il palazzo del Potala”, è stata scattata nel 1981 a Lasha, in Tibet, dal grande Galen Rowell. Il digitale ovviamente non c’era, e lui usò una lente Nikon manuale che oggi sul mercato dell’usato si trova per meno di 100 euro, un 75-150 serie E. In compenso aveva la testa e le gambe. La testa perché sapeva che dopo l’acquazzone l’umidità presente nell’aria avrebbe molto probabilmente provocato un arcobaleno. E le gambe perché, dopo averlo visto formarsi, capì che allontanandosi di circa due miglia dal punto in cui era avrebbe potuto fotografarlo proprio nel momento in cui avrebbe illuminato il palazzo del Dalai Lama. Il resto, compreso la scelta di usare lo zoom alla massima focale per isolare il palazzo dal resto del paesaggio, venne da sé. Galen Rowell non c’e’ più. E’ morto in un incidente aereo nel 2002 con la moglie Barbara e due amici. Le sue foto straordinarie sono lì a ricordarci che in fotografia la cosa più importante è saper vedere quello che gli altri non vedono.
2 comments
L’uso della fotocamera digitale ci ha reso tutti fotografi. Pronti, inquadra, click, memorizza. E così di seguito alla velocità della luce. Infatti, ci ritroviamo con tante di quelle immagini che dopo un po’ di tempo, non ricordiamo nemmeno più la loro esistenza.
In effetti, per fotografare non basta solo l’attrezzatura. La fotografia va prima immaginata e poi scattata, guardando bene attraverso l’obiettivo. I geni come Rowell sono come i limiti. Rappresentano il valore a cui tendere!
Oltre ad essere una foto d’altri tempi è un’immagine di rara bellezza; espressione, a mio avviso, di un autentico simbolismo.
La tecnica fotografica strumento del pensiero sensibile e costruttivo che ha concepito un’mmagine sublime permeata di religiosità.
Un’opera d’arte.