(Redaz.*). La nuova lista degli 8000 è una proposta su cui ci piacerebbe aprire il dibattito. D’altra parte, come diceva Roberto Aruga presentando il progetto in un precedente post (cfr. l’articolo nella categoria “Alpinismo” di Segnavia54) , non si tratta di una novità assoluta. Già negli anni ’70, lo storico Mario Fantin, autore de I quattoridici 8000, sosteneva che «aggiungendo le cime minori dei massimi gruppi montuosi, pur sempre più alte di 8000 metri, si avrebbero altri 25 “ottomila” (totale 29) meritevoli di tale titolo. E a leggere quello che passa sul web, si direbbe che lo studioso bolognese abbia abbondantemente peccato per difetto: una lista redatta da un gruppo di alpinisti cechi porta addirittura a 40 il numero degli 8000.
Ma come si è arrivati, in passato alla lista dei 14 ottomila? «La lista degli 8000, così come l’abbiamo ereditata», spiegano gli autori del Progetto 8000, «ha preso lentamente forma negli anni compresi tra le due guerre mondiali, per sovrapposizioni successive delle diverse tesi dei più noti cronisti dell’himalaysmo del tempo (Marcel Kurz, Lucien Devies, Günther Oscar Dyhrenfurth). La rosa delle cime, a quanto risulta, è stata però stilata solo parzialmente su dati oggettivi. Per alcune delle vette, infatti, gli esperti di quegli anni potevano far conto sulle misurazioni del Survey of India (tutte di alta attendibilità), mentre per altre esistevano dati ricavati dagli altimetri degli alpinisti. In sostanza si è arrivati all’ufficializzazione dei quattordici 8000 quasi per “abitudine”, e sull’onda dell’entusiasmo. Nel 1952, quando esce dalla tipografia Zum dritten Pol, il libro di Dyhrenfurth, la corsa ai mastodonti dell’Himalaya ha già registrato i primi successi: due anni prima i francesi hanno scalato l’Annapurna, e stanno per essere vinti il Nanga Parbat e l’Everest.
Nel corso degli anni, tuttavia, mentre la corsa alle vette più alta del mondo assorbiva la maggior parte dell’energia degli himalaysti, hanno cominciato a nascere i primi dubbi sull’esattezza della lista “ufficiale” degli 8000. Qualcuno ha cominciato a pensare che fosse scorretto negare dignità alle cime minori (che talora superano abbondantemente quota 8000) dei maggiori massicci. Negli anni ’70, persino il prudente Mario Fantin aveva messo in guardia i suoi lettori sul numero esatto degli 8000. Da allora i dubbi si sono moltiplicati…».
La nuova lista degli 8000
1 – Everest (8848 m)
2 – K2 (8611 m)
3 – Kanghenjunga (8586 m)
4 – Lhotse (8516 m)
5 – Kangchenjunga West Peak (8505 m)
6 – Kangchenjunga South Peak (8476 m)
7 – Kangchenjunga Central Peak (8473 m)
8 – Makalu (8463 m)
9 – Lhotse Central Peak I (8410 m)
10 – Lhotse Shar (8383 m)
11 – Cho Oyu (8201 m)
12 – Daulagiri (8167 m)
13 – Manaslu (8163 m)
14 – Nanga Parbat (8125 m)
15 – Annapurna (8091 m)
16 – Gasherbrum I (8068 m)
17 – Annapurna Central Peak (8051 m)
18 – Broad Peak (8047 m)
19 – Gasherbrum II (8035 m)
20 – Shisha Pangma (8027 m)
21 – Annapurna East Peak (8013 m)
22 – Broad Peak Central (Middle) (8011 m)
* A cura della redazione
1 comment
davvero molto interessante. e curioso.