Venti minacciosi

Stefano Tallia, segretario della Associazione Stampa Subalpina, il sindacato dei giornalisti piemontesi, ha scritto ai colleghi per sollecitare come ogni anno il rinnovo della adesione alla associazione. Ma nella  sua lettera c’è anche una riflessione più generale sul ruolo del sindacato e sul futuro del giornalismo, che a nostro parere vale la pena di condividere.
Care colleghe e cari colleghi,
oltre la metà degli iscritti alla Subalpina ha partecipato in dicembre alle elezioni con le quali abbiamo formato la nostra delegazione per il prossimo congresso della Fnsi di Levico Terme. Centinaia di colleghi hanno deciso di far sentire la propria voce con il voto, dando così forza al sindacato in un momento di grande difficoltà per la categoria, attaccata da venti sempre più minacciosi.
Dopo gli insulti contro i quali ci siamo mobilitati nelle settimane passate, il Governo è purtroppo passato all’azione e i tagli all’editoria contenuti nella legge di bilancio metteranno a repentaglio numerose testate e altrettanti posti di lavoro anche nella nostra regione. Una decisione oltremodo odiosa, perché, oltre a colpire un settore fortemente in crisi, pregiudicherà l’esistenza di voci piccole ma molto preziose per il nostro territorio.
L’anno inizia così sotto i peggiori auspici, se è vero che a questo si aggiungono i tagli di spesa nelle testate più grandi, che hanno ridotto le retribuzioni sia dei dipendenti, sia dei collaboratori. Tagli che in pochi casi sono stati accompagnati da piani di rilancio e che rappresentano lo specchio più fedele di un settore che non riesce a trovare una via di uscita dalla crisi con modelli di business sostenibili.
La gravità della situazione richiederebbe un impegno corale tra aziende, lavoratori e istituzioni per trovare una strada in grado di tutelare l’informazione come bene indispensabile in una società democratica. Invece, ci troviamo di fronte da un lato a una classe politica che culla l’idea di sbarazzarsi del giornalismo per poter comunicare senza mediazioni e dall’altro a editori a corto di idee ma non di forbici per tagliare.
L’effetto immediato è che a pagare i prezzi più alti sono i più deboli, i collaboratori remunerati (sempre meno) a pezzo. Tuttavia, se insieme non sapremo fermare la valanga, tutti quanti ne saremo travolti.
Scusate la franchezza e la mancanza di ottimismo, care colleghe e cari colleghi, ma credo di dover di usare con voi il verbo della verità. Certo, questa è la lettera con la quale, come tradizione, vi chiedo di valutare o rinnovare l’adesione al sindacato, ma se me lo consentite, nell’ultimo anno del mio mandato, mi permetto di farlo con ancor maggiore passione e partecipazione.
Il mare è in tempesta e la riva è ancora lontana dall’orizzonte, ma abbiamo una sola barca per raggiungerla, il sindacato appunto, e tutti abbiamo il dovere di remare nella medesima direzione.
Chi guida l’associazione ha cercato e cerca di farlo quotidianamente, anche con iniziative forse meno vistose e tuttavia altrettanto importanti.
Nell’anno che si è appena concluso sono stati portati a compimento alcuni progetti importanti. A giugno è stato inaugurato Pressbox, il primo coworking per giornalisti, un luogo che vuole essere qualcosa di più di un semplice spazio di lavoro e che punta alla costruzione di una comunità professionale attiva nell’elaborazione di idee e progetti per i free-lance.
A novembre è nata la Asd Stampa Subalpina che, erede del patrimonio di Palazzo Ceriana Mayneri, ha restituito ai giornalisti questo diritto così come era scritto nello statuto originario del Circolo della Stampa. Alla Associazione sportiva dilettantistica possono aderire tutti gli iscritti della Subalpina, che potranno così usufruire della club-house e dei servizi di ristorazione dello Sporting in corso Agnelli, oltre che dell’utilizzo di un campo da tennis in orario mattutino.
Al tempo stesso, a partire da quest’anno, potranno iscriversi al Circolo della Stampa-Sporting, beneficiando della quota riservata ai giornalisti professionali, anche tutti i collaboratori iscritti alla Subalpina e che non risultino appartenere ad altri ordini professionali. Si tratta di un complesso di iniziative che, unito alla sempre più intensa attività culturale di Palazzo Ceriana, ci auguriamo possa far crescere la presenza dei giornalisti nel circolo.
Altri progetti sono, poi, in fase di completamento a partire da “Frame Voice Reporter”, al quale abbiamo dato vita con il Consorzio delle Ong e che ha già permesso a quindici giornalisti piemontesi di andare a illuminare angoli dimenticati di mondo, mentre a breve saranno pubblicati i nuovi bandi per assegnare la seconda tranche di fondi europei.
Grazie alla collaborazione sempre più stretta con Ordine e Centro Pestelli siamo impegnati nella proposta formativa, che vogliamo sempre più adeguata alle esigenze della professione che cambia.
I nostri uffici, infine, in sinergia con i fiduciari Inpgi e Casagit, sono aperti ogni giorno per essere un punto di riferimento costante per le giornaliste e i giornalisti del Piemonte.
E’ una casa e come tale chiedo a ciascuno di voi di contribuirvi, sperando che il 2019 possa stupirci ed essere un anno migliore di come si è annunciato nei suoi primi giorni.
Auguri a tutti noi. 

Stefano Tallia
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