Il time-lapse è una tecnica cinematografica in cui la frequenza di cattura di ogni fotogramma è decisamente inferiore a quella di riproduzione. In ragione di tale differenza la proiezione con una frequenza dei fotogrammi standard di 24 fps (fotogrammi per secondo) fa sì che, nel filmato, il tempo scorra più velocemente del normale.
Oggi lavori in time-lapse di livello professionale vengono realizzati con fotocamere e videocamere dotate di intervallometri, cioè dispositivi di regolazione della frequenza di cattura dei fotogrammi (frame rate) o della frequenza degli scatti fotografici, su uno specifico intervallo temporale.
Attualmente il time-lapse viene usato, spesso largheggiando, nei documentari naturalistici. Mediante questa tecnica cinematografica, infatti, si possono cogliere e mostrare eventi non visibili a occhio nudo o poco percettibile dall’occhio umano. È il caso del movimento delle nuvole, del variare della luce nel corso della giornata, del movimento apparente del sole e delle stelle nel cielo, l’avvicendarsi delle stagioni, lo sviluppo di un vegetale o di un fiore.
Anche molti documentari dedicati all’ambiente montano o all’alpinismo ci danno decisamente dentro con il time-lapse. Persino i video maker non professionisti, quelli che lavorano per far vedere le loro riprese agli amici, hanno cominciato ad appropriarsi del trucco cinematografico. Chi segue i festival specializzati ne sa qualcosa. Al punto che, talvolta, come sempre accade, l’abuso di una tecnica del genere, genera un rifiuto nello spettatore, che finisce per percepire come fastidioso tanta artificiosità. A maggior ragione in un ambiente come quello montano, già di per sé spettacolare.
Il bel video che vi proponiamo, Mountain Light, del regista americano Tim Lowe che potete vedere qui, costituisce un esempio della tecnica di cui stiamo parlando. È senz’altro suggestivo, ben montato, spettacolare e affascinante, ed è stato girato sulle montagne della California (si riconosce bene la Yosemite Valley). Ma che ne pensano, in generale, dell’uso del time-lapse, quanti ci seguono su questo blog? Sarebbe interessante conoscere il loro parere e aprire una dibattito in merito. Non su questo video specifico, ovviamente, che rimane solo un esempio fuori discussione, ma su quello che sta ormai diventando un’abitudine, oltre che un vezzo.
2 comments
E’ una c..a pazzesca, diceva Fantozzi della Corazzata Potomkin di Eisenstein. E aveva torto, perché ancora oggi il cinema usa i codici inventati allora. Il nostro modo di fare cinema, e il nostro modo di guardarlo, nascono con Eisenstein. Ma nel caso del time-lapse concordo con Fantozzi: un giochino idiota per gente che pensa sia possibile sostituire il cervello con la tecnologia. Dunque, una c..a pazzesca.
Io penso che, se usato con molta parsimonia, può anche essere utile e bello, ma purtroppo oramai se ne fa un uso costante e inflazionato, così lo si è reso banale e spesso insopportabile…
Ricordo le meravigliose aperture dei fiori o il meraviglioso film Qoyanisquatsi, o come diavolo si scrive, erano tecniche ancora ottiche e non digitali, bellissime allora… adesso vedere marciare le costellazioni nel cielo notturno è sempre bello, ma accipicchia almeno eliminare gli aerei che passano come meteoriti sullo sfondo…