E’ morto un simbolo

Pietro Anastasi, il centravanti simbolo della Juventus a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, si è arreso alla Sla. Fu campione d’Europa con la Nazionale nel 1968 e protagonista della finale contro la Jugoslavia, mentre in bianconero vinse tre scudetti prima di passare all’Inter e chiudere la carriera tra Ascoli e Lugano.
Nato a Catania il 7 aprile 1948, da uomo del Sud divenne l’idolo della Torino operaia di cuore bianconero. Dopo gli esordi nel Varese, Anastasi regala anni straordinari alla Juventus dal 1968 fino al 1976 per un totale di 303 presenze e 130 gol. Passato all’Inter in cambio di Roberto Boninsegna, il centravanti siciliano gioca 46 partite in nerazzurro sognando 7 reti e poi chiude la carriera da calciatore prima nell’Ascoli e poi nel Lugano.
Con la maglia della Nazionale ha disputato 25 gare siglando 8 gol, di cui uno nella storica finale dell’Europeo del 1968 contro la Jugoslavia all’Olimpico di Roma. A dare l’annuncio della sua scomparsa è stata proprio la Juventus sul proprio sito parlando di un “giorno triste” di quelli che, nell’immaginario collettivo, non dovrebbero mai arrivare per un grande campione per non intaccare il mito. Ma la vita va diversamente ed è per questo da chi lo avuto come compagno arriva semplicemente un “grazie”.

Marco Patruno

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