Breve storia della rovesciata

Il calcio si inchina al suo re,  Cristiano Ronaldo. La perla con cui CR7 ha battuto Buffon durante Juve-Real ha fatto scattare l’applauso di tutto lo stadio e entra tra le giocate simbolo del calcio moderno. Ma ha molti illustri precedenti. La rovesciata, infatti,  ha origini antiche: risale ai primi decenni del Novecento, e il primo giocatore ad eseguirla fu il cileno Ramón Unzaga nel 1914. L’acrobazia venne chiamata chilena, o chilenita come ancora oggi è conosciuta in Sud America.

Lo chiamavano L’uomo di gomma, il Diamante Nero, Quello che giocava con la Bibbia del calcio sotto braccio. E’ stato il miglior calciatore brasiliano della storia prima dell’arrivo di Pele’. Ma soprattutto, per i suoi connazionali, Leônidas e’ stato l’inventore della  ‘a bicicleta’, come i brasiliani chiamano la rovesciata.  Fu lui, agli albori degli anni Trenta, il primo virtuoso del gesto tecnico ad esibirsi con continuità in questo pezzo di bravura sui campi di calcio. Eduardo Galeano scriveva così: « I goal di Leônidas erano talmente belli che persino il portiere avversario si rialzava per congratularsi»

In Italia  fu un difensore, Carlo Parola a sforbiciare in cielo. Un movimento tecnico inconsueto e spettacolare, compiuto dal centromediano juventino per spazzare via il pallone dalla propria area e allontanare così la minaccia viola. Erano gli ultimi minuti, infatti, di Fiorentina-Juventus, e quell’immagine immortalata dal fotografo Corrado Bianchi, è stata stampata su milioni di pacchetti di figurine Panini. Un gesto tecnico geometrico perfetto, sospeso in un istante di magia.

È possibile segnare quasi dalla linea di fondo? Per di più in rovesciata? Per informazioni chiedere a Youri Djorkaeff, che il 5 gennaio del 1997, durante Inter-Roma,  decise di tentare la pazzia dell’acrobazia da posizione impossibile. Fu la stessa Inter che decise di mettere l’immagine di quella rovesciata sugli abbonamenti della stagione successiva.

Un’ altra rovesciata da urlo fu quella  di Zlatan Ibrahimovic, siglata da 30 metri durante una amichevole tra Svezia e Inghilterra.  Lo  svedese vinse  il Puskas Award, il premio FIFA al più bel gol della stagione 2013.

E infine chiudiamo con una rovesciata di celluloide. Già, il sommo Pelé, da campionissimo qual era, ne fece tante. Ma memorabile resta quella realizzata per il film «Fuga per la Vittoria». Chi era sul set racconta che il brasiliano non ebbe bisogno di tante cerimonie per realizzarla: la fece così, al primo ciak, subito. Perché se sei un campione, questo non può essere mai un gesto studiato a tavolino, la rovesciata è figlia dell’istinto, è figlia del genio.

Marco Patruno

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