Una partecipazione oltre le aspettative per l’appuntamento convocato questa mattina all’Unione Culturale di Torino da un gruppo di reduci della sinistra fortemente critico nei confronti della deriva del centro-sinistra italiano. Una deriva, come potete leggere qui, che secondo gli organizzatori dell’incontro non è frutto dello sbandamento causato dalla sconfitta elettorale ad opera di un centro destra a trazione fascista, ma affonda le sue radici negli errori del passato, che hanno allontanato gli elettori di riferimento dal PD e dagli altri partiti della variegata galassia della sinistra. Come hanno sottolineato molti degli intervenuti, non si perdono milioni di voti per gli errori dei singoli, per quanto gravi. È proprio alle scelte strategiche fondamentali che una sinistra degna di questo nome deve mettere mano, se vuole presentarsi ai prossimi appuntamenti elettorali con la speranza di vincere.
L’incontro di questa mattina, pur essendo alcuni dei partecipanti iscritti o in procinto di entrarvi, non aveva la pretesa di influenzare la fase congressuale del PD, aggiungendo una nuova corrente alle tante che già avvelenano il suo dibattito.
Semplicemente intendeva offrire ai tanti delusi della sinistra un luogo di confronto e di discussione. Questo però è avvenuto soltanto in parte, perché nei tanti e fortunatamente brevi interventi della mattinata alcuni temi cruciali, come la pace e il rapporto con i Cinque Stelle, sono stati un po’ trascurati. Poco male. Gli organizzatori sono infatti intenzionati ad andare avanti, proponendo nuove iniziative in grado di allargare la partecipazione ai più giovani, che in sala – va detto – non erano molti.
La convinzione è che ci sia molto da fare, e che per dividersi ci sia sempre tempo.