A Werner Von Sacher-Masoch piaceva, tra le altre cose, essere frustato dalla sua bella avvolta in una pelliccia. I nostri masochisti di sinistra vanno oltre, e fanno tutto da soli. Gli esempi sono innumerevoli, basti pensare a quello che hanno combinato con il Jobs Act e con il referendum sulla riforma costituzionale. Ma quello che sta accadendo in questi giorni con le critiche continue e velenose che arrivano dai più svariati pulpiti sulle sardine ha dell’incredibile.
Pensateci un momento. Dopo aver allegramente buttato alle ortiche la propria visione del mondo, sostituita dalla desolante scopiazzatura delle peggiori idee liberiste in circolazione, dopo anni di piazze semivuote, di afasia e di incapacità di ribattere agli attacchi scientificamente mirati di una destra spregiudicata e aggressiva, arriva finalmente in Italia un nuovo movimento schierato senza ambiguità nel campo della sinistra, che ha il coraggio di dire basta al fascismo, al razzismo, alle violenze verbali, alle fake news. E – miracolo – quelle piazze tornano a riempirsi con tanti giovani mai visti prima, desiderosi di dire la loro. Alcuni arrivano dai Cinque Stelle in difficoltà, ma molti altri fino al giorno prima se ne stavano a casa perché non attratti dai volti della vecchia sinistra e dalle sue parole d’ordine considerate nei migliori dei casi poco sincere.
E che fanno i nostri masochisti di sinistra? Invece di ringraziare e riflettere sui propri errori, criticano, ammoniscono e dileggiano. Le sardine sono giovani che si stanno affacciando adesso alla politica. Cercano la loro strada, e qualche ingenuità da parte loro è da mettere in conto. Ma non hanno sicuramente bisogno di lezioni da chi negli ultimi anni ha esercitato tutto il suo acume solo nei talk show, e sul resto ha sbagliato quasi tutto.
La sorte – e la stupida ingordigia di Salvini – hanno riportato il centro-sinistra al governo. Ma si tratta davvero di una ultima occasione, che rischia di andare sprecata se nel corso di questi mesi non ci sarà un vero cambiamento nelle idee, nelle politiche e nei volti che le rappresentano. Senza le sardine sarà molto dura. Anzi impossibile.
Battista Gardoncini
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concordo in pieno battista