I sommelier – non tutti per fortuna – si perdono sovente in assurde descrizioni del vino: sa di sella di cavallo, di pneumatico Michelin bruciato, di roccia spaccata … e giustamente vengono fustigati per le loro licenze. Qui voglio raccontare la storia di Emidio Oggianu, fustigatore seriale di sommelier ma anche fiero viticoltore e produttore di Malvasia di Bosa, rara perla enologica del nuorese.
Ottant’anni passati, paglietta in testa e cesoie in mano intento a potare una pianta. Lo trovo così quando arrivo in una calda mattinata di luglio a Magomadas, comune confinante con Bosa, incantevole borgo di pescatori dai pittoreschi colori. Varcato il cancello della proprietà, la vigna che mi si presenta davanti è un quadro, venti filari disposti a regola d’arte, sovrastati dal monte Pira, e ad est il mare che con la sua brezza carezza le piante, favorendo un perfetto microclima.
Fin da subito è chiaro che Emidio è un perfezionista, la cura dei vigneto è maniacale in senso buono tanto che leggenda narra che ogni pianta abbia un suo nome proprio. Istrionico ed ironico personaggio, ci guida alla scoperta della sua cantina. La modernità non è di casa e ragionando sempre sul filone compulsivo-maniacale basti pensare che il grado alcolico del vino viene ancora misurato con un ebulliometro di Malligand dell’inizio del secolo scorso in quanto ritenuto più preciso e affidabile dei moderni strumenti.
Emidio però oltre a far bene il suo mestiere è personaggio bizzarro, durante le ore trascorse insieme si diverte a denigrare il suo prodotto lasciandoti spiazzato “no, il mio vino non vale nulla… va bene per condire l’insalata”. Poi generosamente apre bottiglie di annate passate, ti fa domande e si diverte a metterti in difficoltà, e tu, dal basso dei tuoi pochi anni di studio nel settore ti senti imbarazzato ma divertito. Seduti sulla terrazza di casa, mentre la vista spazia sulla vigna, il monte Pira e il mare, assaggiamo il prodotto. La perfezione. Dopo anni e anni di assaggi, questa è l’unica definizione possibile per questa piccola produzione ”EO Malvasia di Bosa”. Certo è che d’ora in poi ci penserò due volte prima di qualificarmi. Salute!
Giovanni Migheli