La rete ci bombarda di fotografie. Telefonini sempre più sofisticati hanno reso semplice scattare, e perfino chi non sa nulla di diaframmi e tempi di esposizione riesce a ottenere risultati non disprezzabili. Ma quelle davvero belle, che lasciano traccia nella memoria, sono pochissime. Non sappiamo perché, però ci accorgiamo che sono diverse dalle altre, modificano la nostra percezione e ci aiutano a capire qualcosa di più degli uomini e delle cose.
Per questo è doppiamente prezioso un libro come “Il mestiere del fotografo” pubblicato da Contrasto nella collana “Lezioni di fotografia”. L’autore è Reza Deghati, un fotografo iraniano noto semplicemente come “Reza”, che ha firmato alcuni dei migliori reportage di pace e di guerra comparsi sulle principali testate giornalistiche del mondo e sulle prestigiose pagine del National Geographic. Doppiamente, perché non si limita a proporre centocinquanta splendide immagini, ma racconta anche le circostanze di ogni scatto, i problemi tecnici affrontati, e i pensieri che lo hanno ispirato.
“Il mestiere del fotografo” non è il solito manuale per appassionati. E’ la riflessione di un grande fotografo, che ha affrontato la galera e la tortura nell’Iran dello Scià ed è stato costretto all’esilio dagli ayatollah semplicemente perché desiderava raccontare senza filtri quello che vedeva nel suo paese: la povertà e la violenza, insieme alla dignità e alla gioia di vivere. Un desiderio che non è mai venuto meno nelle centinaia di paesi che Reza ha visitato dopo essersi trasferito in Francia e avere conquistato la fama.
Tutte le fotografie di Reza, quelle scattate a rischio della vita sui campi di battaglia e quelle più serene che raccontano la vita di ogni giorno nei più lontani angoli del globo, nascono dallo stesso atteggiamento: il fotografo – dice Reza – non può essere un cinico professionista, deve condividere la vita dei suoi soggetti, vestirsi come loro, mangiare come loro, aiutare se possibile chi è in difficoltà. E così può accadere che nel pieno di una tormenta di neve, incerto sulla strada da seguire, un aiuto insperato gli venga da un uomo e una donna su un asinello. La donna è avvolta nella coperta che qualche giorno prima Reza aveva consegnato alla famiglia nel quadro di una campagna di aiuto alle popolazioni locali. Una coperta che ha salvato tre vite, e ha regalato a tutti noi una splendida immagine.
Battista Gardoncini