Dichiarazione di voto

Il PD guidato da Enrico Letta è stato il più convinto sostenitore di Mario Draghi e ha favorito la nascita del suo governo, segretamente compiacendosi della congiura renziana che ha affossato la coalizione rosso- verde guidata da Giuseppe Conte, di cui peraltro faceva parte. Ha condiviso tutte le scelte del presunto “migliore” in materia economica e sociale, che avevano e hanno l’obiettivo di rafforzare i forti e colpire i deboli. Ha supinamente accettato la sua scellerata politica estera filo-atlantica sul conflitto in Ucraina, ritenendo, contro il parere della maggioranza degli italiani, che l’invio di armi a quel paese di dubbia democrazia fosse una opzione migliore di un serio sforzo diplomatico per risolvere il conflitto. Last, but not least, si deve al PD, nelle persone dell’allora segretario Renzi e del ragionier Rosato, la pessima legge con la quale domenica andremo a votare. Più che una legge, un esproprio dell’ elettorato, privato della sovranità a vantaggio delle segreterie di partito.

Per tutti questi motivi spero che domenica il PD e gli altri partiti della coalizione messa frettolosamente in piedi “per combattere le destre”, ricevano un chiaro messaggio di scontento dalla loro base elettorale, e che il recupero dei Cinque Stelle, indicato da tutti i sondaggi più o meno clandestini di questi giorni, riesca a frenare una destra che avanza non per meriti propri, ma per gli errori altrui. Per capirci, quelli di un centrosinistra litigioso, che nel corso degli anni ha rinunciato ai suoi valori e non ha saputo o voluto proporre una agenda alternativa a quella dominante. Non dice niente ai fini strateghi della sinistra il fatto che sia largamente in testa nelle intenzioni di voto l’unico partito non entrato nel governo dei presunti “migliori”?

Domenica, quindi voterò Cinque Stelle alla camera, dove il PD non ha trovato di meglio che propormi come candidato nell’uninominale l’indigesto  presidente di +Europa Riccardo Magi, e un paio di nomi per me impresentabili nel listino.

Al senato invece sono stato fortunato. Il candidato nell’uninominale è il mio amico  Andrea Giorgis, una persona per bene e preparata. Metterò una croce sul suo nome, cercando di dimenticarmi di tutto il resto. Insomma, turandomi il naso.

Battista Gardoncini 

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