Parliamo d’altro

Lo spettacolo offerto dalla politica è deprimente. E tale resterebbe anche se Di Maio o Salvini, insieme o con qualche aiutino esterno, ottenessero i voti per governare, o se il PD trovasse il modo di uscire dalla sua quasi irreversibile crisi.  Quindi parliamo d’altro, e cioè della notizia — fonte l’istituto superiore di sanità — che in Italia la copertura vaccinale per il vaccino esavalente è arrivata al 95%, mentre quella per il morbillo è salita di sei punti percentuali ed è vicina al 93%.

Passata quasi sotto silenzio da un sistema dei media sempre pronto ad appassionarsi a quel che pensa Orfini, questa è in realtà una ottima notizia per tre ordini di motivi.

Il primo è ovvio. Probabilmente i nostri figli si ammaleranno di meno, perché secondo gli esperti il 95% di copertura è la soglia oltre la quale scatta la cosiddetta “immunità di gregge”: in presenza di un gran numero di immunizzati la catena di una infezione si spezza e si riduce di molto la possibilità che un individuo non immunizzato entri in contatto con un agente patogeno.

Il secondo motivo è perché la vicenda ha dimostrato che nel nostro paese c’è ancora qualcuno in grado di assumersi le proprie responsabilità. Non si può negare che le forsennate campagne dei no-vax , nonostante la totale insussistenza scientifica delle argomentazioni, avessero aperto più di una breccia nella opinione pubblica. Contestualmente al numero dei bambini che i genitori rifiutavano di vaccinare erano anche aumentati i casi morbillo e di altre malattie che tutti gli studi epidemiologi considerano ben più pericolose della minima  quantità di rischio legata a una vaccinazione. Ma le granitiche convinzioni di quei genitori non erano mai state scosse.

A invertire la tendenza è stata una controversa decisione politica presa nel luglio del 2017 dal ministro della salute Lorenzin, che ha reso obbligatorie 10 vaccinazioni per l’accesso agli asili e ha previsto multe per i genitori degli allievi della scuola dell’obbligo inadempienti. Una scelta drastica e per questo assai contestata, ma difesa senza tentennamenti dall’allora presidente del consiglio Gentiloni, che per superare i dubbi di molti pose la fiducia nelle votazioni sul decreto. Visti i risultati,  sembra che abbia fatto bene, anche se non si può escludere che molti no-vax abbiano dato il loro contributo alla sconfitta del centro sinistra.

Il terzo motivo è perché ci sta dando almeno un piccolo motivo per essere ottimisti. A volte — non sempre  — la razionalità ha la meglio sulla superstizione, l’intelligenza vince sulla stupidità, le buone cause si dimostrano più forti degli interessi particolari e delle convenienze del momento. Vedremo quel che accadrà nei prossimi mesi, visto che Lega e Cinque Stelle furono a suo tempo contrari al decreto. Ma per intanto non è poco.

Battista Gardoncini

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