Bob Dylan ha altre cose da fare, snobba il Nobel, non parla del premio ricevuto, fa capire che non è interessato. Insomma del Nobel per la letteratura e dei mille dibattiti pallosi che ne sono seguiti, Mr. Tambourine non si cura proprio. Il 10 dicembre non si presenterà alla cerimonia di consegna. Amen, ce ne faremo una ragione.
Quello di Dylan potrebbe essere un rifiuto per il carattere schivo e antimondano del personaggio o forse una sotterranea intenzione di mettere in scena una contestazione. Chissà. Ma vorremmo ricordare al menestrello che in passato, prima di lui, il premio non fu ritirato da Jean Paul Sartre nel 1964 per protesta contro il sistema capitalistico. Prima ancora, nel 1958, Boris Pasternak non potè recarsi a Stoccolma per ritirare il Nobel a causa dell’opposizione del presidente sovietico Breznev, mentre la leader dell’opposizione birmana Aung San Suu Kyi ha potuto andare a Oslo per ritirare il premio Nobel per la Pace assegnatole nel 1991 soltanto vent’anni dopo, perché era tenuta agli arresti domiciliari dalla giunta militare del Myanmar.
Altre storie, altri tempi, altre penne, senza offesa Bob, amici come prima. Ah giusto non sei molto socievole, perdonaci.
Marco Patruno