Sul Po arriva la piena. Gli ormeggi di Valentino e Valentina, le due imbarcazioni che portano i turisti a spasso sul fiume, si spezzano e gli scafi senza controllo si incagliano sotto il ponte della Gran Madre. Uno dei due si rovescia e si perde nella corrente, l’altro è ancora a galla, non si sa per quanto.
Per i leoni della tastiera che popolano il web è festa grande. Quale occasione migliore per attaccare l’attuale amministrazione cittadina, rea di non avere ben controllato le cime alle prime avvisaglie di maltempo? E, sul fronte opposto, quale occasione migliore per attaccare la passata amministrazione, rea di aver insediato ai vertici del GTT, il Gruppo Trasporti Torinesi che gestisce le imbarcazioni, degli incompetenti che non hanno mai navigato in vita loro?
Più o meno dello stesso livello è l’andazzo sui mezzi di informazione, schierati all’attacco o in difesa a seconda delle propensioni dei diversi direttori, e pronti a seminare un ingiustificato allarme per l’impatto di due imbarcazioni di appena 50 tonnellate sulle strutture di un ponte che in queste ore sta reggendo la spinta di gran lunga superiore della piena. Tutti, comunque, assai poco interessati a chiarire le reali responsabilità alla luce delle leggi e dei regolamenti. Che esistono, sono facilmente accessibili, e lasciano poco spazio alle interpretazioni e alla polemica politica.
Le leggi dicono chiaramente che la responsabilità di ormeggiare in modo sicuro una imbarcazione è solo ed esclusivamente del suo comandante, perché l’ormeggio viene considerato parte integrante della navigazione. E se è vero che è prevista per i gestori dei porti la possibilità di rinforzare gli ormeggi in caso di problemi, è anche vero che si tratta di una possibilità e non di un obbligo. La legge specifica infatti che i gestori non rispondono dei danni all’imbarcazione in caso di inidoneità dell’ormeggio e di situazioni meteorologiche avverse, dei danni arrecati da terzi all’imbarcazione e alle cose al suo interno, nonché dei furti, e dei danni a terzi derivanti dall’utilizzo dell’ormeggio.
Prima di esprimere giudizi sull’accaduto bisognerebbe dunque chiarire alcuni aspetti di cui non si trova traccia sui social. Chi sono i comandanti. Quali sono i loro titoli marittimi. Quale grado di autonomia hanno avuto nei confronti dell’armatore quando si è trattato di scegliere le modalità di ormeggio. Infine, bisognerebbe essere certi che l’armatore delle imbarcazioni sia il GTT, e che l’armatore sia anche il gestore dell’ormeggio di Valentino e Valentina.
Le risposte arriveranno con l’inchiesta della magistratura. Ma impostare la questione in questo modo consente fin d’ora di scagionare le vittime preferite dai pistoleri del web. Appendino e Fassino possono avere tante colpe. Non quella di avere ormeggiato male Valentina e Valentino.