E’ finita bene l’avventura di Furio, un giovane lupo maschio salvato da un gruppo di cacciatori a metà febbraio sull’Appennino tosco emiliano mentre vagava in pessime condizioni in un bosco. L’animale, che probabilmente aveva ingerito un boccone avvelenato, è stato curato dai veterinari del Wolf Apeninne Center e si è perfettamente ristabilito. Nei giorni scorsi è tornato in libertà, con un radio-collare che consentirà di seguire i suoi spostamenti fornendo utili indicazioni sul comportamento dei lupi nella zona.
Durante la degenza il DNA di Furio è stato analizzato dagli esperti dell’ISPRA, e si è scoperto che si trattava di un esemplare introgresso, che aveva nel patrimonio genetico alcuni elementi canini. In altre parole, nella sua linea di sangue si era inserito un cane domestico, forse inselvatichito. Per questo motivo il giovane maschio, prima di essere liberato, è stato sterilizzato. Lui non ne ha sofferto, e si reinserirà senza problemi nelle gerarchie del branco. Ma non metterà a rischio le caratteristiche genetiche della popolazione di lupi appenninici.