Kathmandu – Dopo la tragedia dello scorso aprile sull’Everest e la morte degli sherpa impegnati nell’attrezzatura del Ice Fall, il Consiglio dei Ministri del Nepal – tenendo conto del malcontento popolare e delle manifestazioni che hanno coinvolto sherpa, imprenditori e addetti del settore turistico – sembra aver preso alcune decisioni importanti. Che non riguardano solo la gestione dell’Ente nazionale per la promozione del Turismo (NTB), accusato apertamente di corruzione e di abusi nella gestione dei fondi, ma anche il comportamento dei trekker. Lo scopo dei cambiamenti che si profilano all’orizzonte sarebbe quello di rendere «più sicuro e controllato» il movimento dei camminatori e dei turisti che s’inoltrano lungo i sentieri himalayani.
Stando alla stampa locale, il ministro del Turismo nepalese avrebbe allontanato dall’incarico il Ceo dell’NTB, Subash Nirola. La sua carica sarebbe oggi ricoperta da un direttivo ad interim, composto da quattro nuovi funzionari. La decisione ministeriale dovrebbe essere seguita dall’emanazione di nuove regole per i trekker stranieri che, da quanto è trapelato finora nella capitale del Nepal, dovrebbero muoversi obbligatoriamente accompagnati da guide regolarmente iscritte all’album.
La notizia del divieto dei trekking autogestiti era nell’aria da tempo (se ne parlava già nel 2012), ma in un primo tempo il Governo non aveva accolto la proposta del ministro competente. Oggi, invece, la decisione sembra sia stata presa davvero. E di sicuro farà molto discutere. Al momento non si conoscono ancora i dettagli delle nuove regole, che potrebbero trovare applicazione già nella prossima stagione postmonsonica.