di Victor Serge. Nella ciotola del cane l’acqua quest’anno non è mai diventata ghiaccio. Nella parte esposta a nord del giardino tenere piantine stanno timidamente affacciandosi tra le foglie secche lasciate lì per proteggere il terreno dal gelo. Ma il gelo non è arrivato, né qui a Torino, né altrove. Fa caldo. Troppo caldo per la stagione, come confermano gli esperti, mentre gli agricoltori guardano preoccupati al risveglio precoce della natura e in montagna si continua a morire per il distacco delle valanghe.
Sono i temuti effetti del riscaldamento globale? Oppure più semplicemente si è creata una situazione meteorologica particolare, dovuta a spostamenti di masse d’aria subtropicali che rientrano tutto sommato nella norma? E come si può conciliare il caldo europeo – perfino a Mosca il termometro è spesso sopra lo zero – con il vortice polare che qualche giorno fa ha investito gli Stati Uniti, paralizzando intere comunità e provocando anche qualche morto? Di quel vortice alcuni commentatori d’oltre oceano hanno subito approfittato per rimettere in discussione proprio la teoria del riscaldamento globale, che la maggior parte degli scienziati considera ormai provata. Ma è comprensibile: l’America, nonostante i buoni propositi di Obama, continua ad essere una dei massimi inquinatori del pianeta, e i suoi lobbisti non perdono l’occasione per attaccare chi sostiene la necessità di politiche ambientali più rigorose.
Ciò detto, poiché quando si parla di clima non contano né le ciotole dei cani, né le polemiche strumentali che nascondono altri tipi di interessi, c’è qualcosa di più solido che possa aiutarci a capire?
In rete circola da qualche giorno una bella analisi del fisico Claudio Cassardo, che ha raccolto sotto il provocatorio titolo “Tranquilli, il riscaldamento globale non si è fermato” tutti i dati al momento disponibili sull’andamento climatico dell’anno appena trascorso, giungendo alla conclusione che il 2013 può essere catalogato tra gli anni più caldi, anche se non ha stabilito nuovi record.
Trovate l’analisi completa di grafici e tabelle sul sito www.climalteranti.it, che raccoglie dati e discussioni molto interessanti sul clima mondiale e anche su specifici eventi meteorologici. A proposito del vortice polare che ha investito gli Stati Uniti, per esempio, lo stesso Cassardo, in un articolo scritto con Carlo Cacciamani e Stefano Caserini, fa notare che i – 53 gradi segnalati dai media fanno confusione tra la temperatura reale e il cosiddetto “windchill” , che è la temperatura percepita quando il vento intensifica l’effetto del freddo sul corpo umano, e che nel riferirne qualcuno forse non ha tenuto in considerazione la differenza tra la scala americana in gradi Fahrenheit e quella europea in gradi Celsius.
Ma tant’è. Il tempo è come il campionato di calcio. Tutti si sentono autorizzati a parlarne, anche a sproposito. Il clima però è cosa ben diversa, e va studiato con metodo scientifico. Non foss’altro perché ignorando i suoi problemi rischiamo di pagarla cara.