e-munnezza

Mun2di Alfio Bessone – Stamattina sono andato alla discarica. Ordinaria amministrazione. Ci vado sempre, quando devo smaltire qualche oggetto che non posso buttare nei cassonetti.  Stavolta dovevo disfarmi di alcuni barattoli di vernice secca e ho fatto il mio dovere di bravo cittadino. Come del resto fanno anche moltissimi altri. Nel perimetro dello smaltimento dei rifiuti, però, mi è capitato di imbattermi in una vera e propria montagna di materiale elettronico. Vecchi monitori di computer, cavi, stampanti ad aghi che hanno smesso di funzionare, cartucce di toner, tower e minitower, cassette di floppy disk. Tutto ben impilato e selezionato. Non mi ero mai reso conto del volume dei rifiuti di nuova generazione. E probabilmente non se ne rendono conto tutti quelli che abitano in città, che non vanno mai nelle discariche. Mai nei piccoli centri di montagna, dove tutto è ben visibile, è più facile rendersi conto di cosa si smaltisce.

Rientrato a casa mi sono scatenato in una piccola ricerca sul Web. Ho scoperto che ogni anno nel nostro Paese si produce più di un milione di tonnellate di rifiuti Mun1elettronici. Che dire? Abbiamo cominciato a liberarci dalla carta, limitando le quantità di scartoffie inutili, ma non riusciamo a evitare di buttare plastica, vetro, metalli e molto altro materiale di sintesi. Non solo: mi sono reso conto che, con lo sviluppo del traffico Internet e l’ampliamento costante dei data center al servizio della rete, il consumo energetico sta toccando vertici impensabili. Che vuol dire aumento e immissione di Co2 nell’atmosfera. E mica di poco, se pensiamo che molte server farm vengono alimentate grazie a combustibili fossili. Per fortuna non mancano le soluzioni a basso impatto ambientale, e ci sono già data center che si avvalgono di energia ricavata da fonti rinnovabili: biomasse, solare, biogas, mini-idroelettrico, in grado di ridurre in alte percentuali le emissioni inquinanti.

Ad ogni buon conto, dopo aver parlato con i ragazzi della discarica, che non hanno saputo darmi spiegazioni esaurienti, continuo a interrogarmi sulla gestione dello smaltimento dei rifiuti elettronici. Come se ne uscirà, considerando che, con ogni probabilità, i cumuli di “e-monnezza” continueranno a crescere a dismisura nelle prossime stagioni? Soffocheremo di hi-tech?

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