Sempre connessi

FireStowerSiete in montagna e non volete rinunciare a telefonare? Vi si sta per scaricare lo smartphone o gli altri apparecchi portatili di cui non riuscite a separarvi e che necessitano di energia elettrica per funzionare? In un caso del genere, quando si è lontani da casa c’è chi si disconnette tirando un respiro di sollievo, contento di essersi liberato dalla schiavitù della tecnologia, e chi proprio non ci riesce e magari si fa prendere dall’angoscia pensando alla solitudine e ai “tremendi” pericoli in cui può incorrere.

Chi non può fare a meno di comunicare col mondo, a parte i pannelli solari da zaino, quelli che si arrotolano, oggi può provare il nuovo Flame Stower. Si tratta di un piccolo aggeggio ripiegabile che, attingendo il calore da un normale fornellino a gas (quelli da campeggio, ad esempio), è in grado di produrre energia elettrica. Non molta, ma sufficiente a ricaricare un telefono portatile, un apparecchio gps o altre chincaglierie del genere. Come funziona Il Flame Stower? Lo abbiamo appena detto: tramite il fornellino, anche mentre cuocete il cibo. Per mezzo della fiamma si fornisce calore a un generatore termoelettrico che è in contatto con un minuscolo serbatoio d’acqua. La combinazione caldo/freddo (il calore è quello catturato alla fiamma del fornello; il freddo quello dell’acqua) riesce a fare il miracolo e, in circa tre ore, la carica del vostro telefonino sarà completa.

Difficile da spiegare? Guardando il video (cfr indicazioni al fondo dell’articolo), la faccenda è abbastanza facile da capire. Si monta il piccolo marchingegno, lo si mette a contatto con il fuoco dopo aver riempito il serbatoio d’acqua e si attacca il cavetto del Flame Stower alla porta USB dello smarthphone. Poi, non resta che attendere.

Alla fine, dopo aver cucinato e svuotato un’intera bomboletta di gas, il vostro cellulare sarà pronto per lunghe telefonate alla mamma o alla fidanzata. Il costo? Circa 80 dollari US. Il gioco vale la candela? Dipende dall’ansia da solitudine. Ma viene da chiedersi come facessero, solo qualche anno fa, gli alpinisti impegnati in una spedizione himalayana, quando i contatti con i famigliari si interrompevano per mesi.

Informazioni: http://www.flamestower.com

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