Quarant’anni fa, il 13 gennaio 1974 fa i lecchesi Casimiro Ferrari, Pino Negri, Daniele Chiappa e Mario Conti giunsero
sulla vetta del Cerro Torre dopo aver portato a termine la prima salita assoluta della parete ovest. Tracciarono una via fantastica che tocca il famoso Colle della Speranza, l’Elmo, una selletta e poi si raddrizza fino alla verticale assoluta (90°), per continuare sui delicati funghi di ghiaccio della cresta ovest (80° e un tratto a 90°), che richiesero ai primi salitori numeri da circo. Passaggi assai più delicati di quanto non siano oggi, considerando le tecniche di progressione su ghiaccio del tempo.
Ferrari e i compagni della vetta facevano parte di una spedizione organizzata dai Ragni di Lecco e composta anche da Gigi Alippi, Pierlorenzo Acquistapace, Claudio Corti, Giuseppe Lafranconi, Ernesto Panzeri, Angelo Zoia, Mimmo Lanzetta e Sandro Liati. La cima del Torre venne raggiunta dopo un assedio di due mesi, nel corso dell’ultimo giorno disponibile, mentre ormai i viveri a disposizione della squadra stavano finendo del tutto.
La via dei Ragni, che oggi qualcuno – negando la scalata di Maestri nel 1959 – considera la prima via aperta sul Torre, oppose difficoltà su ghiaccio e misto che fino a quel momento ben pochi scalatori al mondo avevano osato anche solo immaginare. Ad ogni buon conto la scalata, che ancora oggi è considerata una pietra miliare nella storia delle scalate patagoniche, può tranquillamente essere annoverata come un capolavoro unico nel suo genere. Dal punto di vista tecnico, l’itinerario misura 600 m, con inclinazioni fino a 90° e difficoltà M4 di misto.
Va ricordato che i primi a progettare una via di salita sulla parete ovest furono Walter Bonatti e Carlo Mauri nel lontano 1958. I due alpinisti lombardi furono però costretti a fermarsi al Colle della Speranza, a causa dell’esiguità dell’attrezzatura a disposizione.
Nel 1970 Mauri tornò di nuovo al Cerro Torre con una spedizione lecchese composta da otto alpinisti, tra i quali era presente anche Casimiro Ferrari, per terminare la via. 250 metri sotto la sommità, a causa dell’imperversare del maltempo, il gruppo fu però costretto a fare dietro-front.
La seconda ascensione della via dei Ragni fu portata a termine nel 1977, in stile alpino, dagli yankee John Bragg, Dave Carman e Jay Wilson.
Per festeggiare degnamente il 40° della scalata della parete ovest, i Ragni Matteo Della Bordella e Luca Schiena sono attualmente impegnati sul Cerro Torre, mentre i colleghi Davide Spini, Mirko Masé e Bruno Mottini, anch’essi in zona, si muovono su un altro obiettivo. Al Torre c’è anche Mario Conti, l’ultimo dei reduci della via del 1974.