Fino a che punto il paesaggio rurale montano, l’ecosistema alpino e l’ambiente delle alte valli può convivere con le attività ludiche? Di che tipo devono essere quest’ultime, per relazionarsi con il contesto che le ospita? E quale montagna è in grado oggi di accogliere nel miglior modo le attività sportive: quella in cui la sintesi tra attività produttive umane e natura raggiunge la sua massima espressione, i paesaggi caratterizzati dall’abbandono o quelli “rinaturalizzati”? Oppure, ancora, quelli autenticamente naturali?
E ancora: la montagna, da due secoli culla e teatro dell’alpinismo, del turismo dolce, dell’escursionismo, può essere considerata un terreno di gioco adatto a qualsiasi tipo di sport, adrenalinico o meno? La presenza di mezzi a motore per uso sportivo è compatibile con il mondo alpino? Qual è il limite oltre il quale dev’essere regolamentato il carico antropico dev’essere mitigato e regolamentato? Quali sono gli strumenti più adatti per affrontare un realtà complessa, divenuta da anni méta del flusso turistico metropolitano? E qual è, in questo contesto, il ruolo che spetta ai rifugi alpini e ai professionisti della montagna?
Nell’attività di pianificazione territoriale e nella gestione tecnico-amministrativa dei territori montani, i rapporti tra mondo produttivo, paesaggio e turismo sono quasi sempre trattati come argomenti distinti e conflittuali, sia sotto il profilo tematico sia sotto l’aspetto che riguarda l’elaborazione delle strategie generali dello sviluppo del territorio. Ma siano sicuri che si tratti dell’approccio giusto?
Di tutto questo si parlerà venerdì 30 maggio alle ore 18, nel Salone d’onore del Palazzo Comunale di Cuneo, nell’ambito del Festival della Montagna, in una tavola rotonda dal titolo: La montagna ludica. Al dibattito, che sarà introdotto e moderato dal giornalista Roberto Mantovani, interverranno l’antropologo Marco Aime; il presidente dell’Uncem Lido Riba; il direttore della Cipra Francesco Pastorelli; Roby Boulard, presidente delle guide alpine piemontesi; Alberto Anello, responsabile del progetto “1000 donne sul Monviso”. Al termine dell’incontro, verrà presentata la campagna di crowfunding Parlapà Paraloup, la montagna che rinasce, (https://www.produzionidalbasso.com/pdb_3693.html) a cura della Fondazione Nuto Revelli Onlus che offrirà ai convenuti un aperitivo in musica.