di Navyo Eller – Chi ha visitato Kathmandu, quasi di certo conosce la Pilgrims Book House, la storica e nota libreria specializzata in letteratura asiatica, fondata nel 1984 dalla famiglia Tiwari. I suoi magazzini contenevano moltissimi titoli, distribuiti sapientemente nei locali dislocati su quattro interi piani. Ci si andava per frugare fra testi meravigliosi e difficili da trovare altrove, per comprarsi un libro e sorseggiare un tè nel ristorante. Nella notte fra il 16 e il 17 maggio la liberia e altri edifici, negozi e ristoranti, sono stati ridotti in cenere da un rogo.
Situata in pieno centro della capitale, nel quartiere turistico di Thamel, la libreria era un punto di riferimento per tutti. L’incendio è partito da una cucina, o forse da un generatore elettrico situato in un edificio accanto, la famosa Kathmandu Guest House. In un attimo il rogo ha raggiunto la Pilgrims Book House e il suo giacimento cartaceo, divorando migliaia di libri. Non si registrano però vittime, anche se tre uomini impegnati a domare le fiamme hanno riportato lievi ferite.
Per fortuna, la Pilgrims Book House teneva la maggior parte dei libri antichi in altri locali. L’accorgimento ha impedito il consumarsi di una vera tragedia culturale (la libreria possiede oltre 25.000 libri rari), ma le stanze di Pilgrim e il giroscala zeppi di libri, con la loro magica atmosfera, non ci saranno più. Un pezzo della vecchia Kathmandu è stato cancellato per sempre. Probabilmente gli scaffali espositivi saranno presto ripristinati, e i locali torneranno a riempirsi di clienti e curiosi. Sta di fatto che la tragedia ha decretato la fine un luogo di studio diventato ormai mitico, forse un po’ polveroso ma senz’altro unico nel suo genere. Oggi la Pilgrims Book House come la ricordiamo è letteralmente un mucchio di cenere, e non rinascerà affatto dalle ceneri come una fenice, ma come qualcosa di nuovo a cui mancherà per sempre l’aria e la luce dei tempi passati.