In difesa della forestale

Cinque corpi di polizia sono un po’ troppi, dice il governo. E tra carabinieri, polizia, polizia penitenziaria, guardia di finanza e guardie forestali ha deciso di eliminare proprio le guardie forestali, o meglio di accorparle alla polizia, con modalità che saranno oggetto di discussione a partire dalla prossima settimana in senato nell’ambito del più generale progetto di riorganizzazione delle pubblica amministrazione proposto dal ministro Madia.

Le guardie forestali e le loro organizzazioni sindacali sono ovviamente sul piede di guerra, e oggi a Roma oggi hanno incassato il sostegno di importanti associazioni ambientaliste. Lipu, WWF e Lega Ambiente sono scese in piazza a fianco dei diretti interessati.  “l’Italia – è stato detto – ha bisogno del corpo forestale dello stato, che da duecento anni si batte in difesa della natura. L’accorpamento nella polizia non taglia i costi, e rischia di disperdere le competenze acquisite, che non riguardano soltanto la prevenzione dei reati, ma anche la gestione delle aree protette, la ricerca scientifica, la prevenzione e l’educazione all’ambiente”.

Il dubbio serpeggia anche tra le forze politiche di maggioranza e di opposizione, dal PD a Forza Italia passando per Sel e i Cinque Stelle. Sono stati annunciati molti emendamenti, ed è facile prevedere che nel corso dell’iter parlamentare la riforma potrebbe subire molte modifiche. Ma per il momento il governo tiene duro. Secondo il ministro dell’agricoltura Martina, per esempio, “la riorganizzazione delle Forze di Polizia rappresenta una opportunità per valorizzare ancora meglio l’esperienza degli uomini e delle donne del Corpo forestale dello Stato che si impegnano ogni giorno su tutto il territorio nazionale e sono una risorsa di competenze di altissimo valore per l’Italia, a tutela del nostro patrimonio ambientale e agroalimentare”.

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