12 febbraio, martedì grasso, ultimo giorno di carnevale. Nella Valle dei Mocheni, la “Valle incantata” di Robert Musil, famosa isola linguistica di origine tedesca a una ventina di chilometri da Trento, va in scena la rappresentazione dei Bétsche. Il pomeriggio, una singolare comitiva composta dal vecchio (il betscho), la vecchia (la betcha»), il portatore di uova (l’oiertroger) e i coscritti (i koskrittn) percorrono i sentieri tra i vari masi seminando a ogni sosta, con balli e brindisi, prosperità e abbondanza. Il corteo carnevalesco termina al tramonto con il rogo del fieno della gobba del bètscho e delle carte dei testamenti. L’intera comunità in festa si reca quindi in un prato chiamato Schèrzerbis, dove si brucia il vòschn, l’enorme falò predisposto nei giorni precedenti.


Nella comunità mòchena il carnevale inizia subito dopo l’Epifania ed è animato dalle maschere e dal ballo, che un tempo costituiva un importante occasione di incontro tra i giovani dei vari abitati della valle. Il clou della manifestazione, il vòschnto, si svolge il martedì grasso a Palù. Lenzi, dove sono state scattate le foto del servizio di Daniele Lira, è la sede sede del comune di Palù del Fersina,
Un momento importante del rituale, che si ripete di anno in anno, è la morte simulata del bètscho e della bètscha. Mentre il bètscho è a terra, la bètscha dà lettura del testamento. La stessa cosa si ripete per la morte della bètscha. Nel testamento sono chiamati in causa i coscritti e le coscritte di tutto il paese; de bètsche, i vecchi assumono quindi il ruolo di genitori di tutti i ragazzi della comunità. La lettura del testamento suscita grande attenzione e ilarità, perché avviene una sorta di gioco di inversione dei ruoli, in cui il patrimonio della famiglia della ragazza viene lasciato al ragazzo e viceversa, sovvertendo le tradizionali regole di successione. Subito dopo vengono offerte le torte preparate dalle ragazze del luogo in cui la sera precedente sono state anche raccolte informazioni per la stesura del testamento.

Una tradizione antica che si ripete e che è bella e interessante da seguire.
Le foto che illustrano l’articolo sono di Daniele Lira

