Si fa presto a parlare di turismo della neve. Secondo i dati forniti dall’Osservatorio del Turismo montano, in Italia il numero degli sciatori su pista ammonterebbe a circa 3.480.000, cifra che comprende circa 1 milione e 380 specialisti e 1 milione e 340.000 praticanti amatoriali. A questi vanno ancora aggiunti 760.000 ego-sciatori: persone che frequentano la montagna soprattutto per farsi notare, alle quali le piste sembrano secondarie ma sono disposte a sacrifici pur di vestire alla moda ed esibire l’attrezzatura più in voga in quel momento. I dati, che si riferiscono a un paio di anni fa ma che non sembrano essere sostanzialmente cambiati, dicono inoltre che il 68% degli sciatori italiani pratica le piste da discesa e solo l’8% del totale frequenta i tracciati per sci lo nordico. Un altro20% di appassionati si dedica poi allo snowboard, mentre il restante 4,2% è attratto da altre discipline. Ci sono inoltre circa 320.000 italiani che, pur frequentando la montagna nel periodo invernale-primaverile, non praticano nessuna disciplina sportiva sulla neve.
È tutto? No, perché bisogna ancora mettere in conto gli sci alpinisti di tutte le specie, da quelli che si muovono sul terreno innevato nel modo più classico, ai patiti dello ski-alp, agli agonisti di alto livello. E in questo caso le stime sono più difficili. Sembra che comunque gli utenti delle pelli di foca che fanno almeno una decina di gite l’anno siano alcune decine di migliaia. Come panorama, non c’è male. Lo sci continua a tirare, anche se il grande boom dei tempi della Valanga azzurra è ormai molto lontano…