di Marinella Fiume – Infine “Habemus Aetnam”! Il Ministero dell’Ambiente, a seguito dell’esito positivo della valutazione del Monte Etna da parte dell’Unione internazionale per la conservazione della natura, che ha riconosciuto l’importanza scientifica e pedagogica e l’ultra millenaria fama del vulcano, catasto magico di miti infernali e paradisiaci, sede di demoni e della reggia di Re Artù, ha dato l’attesa comunicazione. L’Etna, il vulcano più alto e attivo d’Europa, a giugno sarà proclamato patrimonio dell’Unesco a Phnom Penh, in Cambogia, in occasione della trentasettesima sessione del Comitato del patrimonio mondiale, alla presenza dei rappresentanti di oltre 180 Paesi. Un altro tassello da aggiungere al fascino storico, mitico ed esoterico del vulcano che ha emozionato nei secoli la fantasia di scrittori e viaggiatori. L’ascensione al cratere è infatti un’iniziazione: un’ascesa agli inferi e una risalita alla vita, una trasformazione alchemica, una rinascita che lascia il segno per sempre. Lì i quattro elementi empedoclei: acqua, aria, terra, fuoco si ricompongono sotto la forza dell’amore che vince l’odio. Così l’universo si riaggrega e nasce il ciclo perenne della vita.