Etna: un’eruzione lampo

di Marinella Fiume – L’eruzione in atto sull’Etna nella giornata del 23 febbraio è stata assai più intensa e spettacolare di quella dei giorni scorsi e si è registrato un tremore vulcanico assai superiore. Dal nuovo cratere di Sud Est si è avuta emissione di cenere lavica, accompagnata da fantasmagoriche e suggestive fontane di lava alte fino a circa 500 metri e più, da fare impazzire i fotoamatori… Una colata che fuoriesce dalla frattura apertasi alla base della bocca si sta dirigendo verso la desertica Valle del Bove. Ancora una volta niente paura: l’attività si svolge tutta nella zona sommitale del vulcano.

Eruzione Etna 23 feb 2013 - Ore 23:30
L’eruzione dell’Etna il 23 febbraio 2013, alle or 23.30 (foto di Alex Lo Piccolo).

La Grande Madre continua a dare spettacolo ma è innocua. La nube di cenere si dirige pian piano verso nord est, con le prime ricadute sui paesi etnei e specialmente su Linguaglossa, dove stanno cadendo anche grossi lapilli, e punta dritto verso lo Stretto di Messina. La Sac, la società di gestione di Fontanarossa, a scopo precauzionale, tuttavia, chiude l’aeroporto di Catania alle 19.34. Ma ben presto i venti di libeccio che spirano in quota spingono la nube di cenere e materiale vulcanico fino a Reggio Calabria e Messina si copre di cenere. Era dal 2002 che non si verificava una caduta di cenere di questa intensità nella città dello Stretto. Che vi avevo detto? L’Etna è una Signora capricciosa, imprevedibile e volubile, i suoi sbalzi di umore sono repentini e lasciano di stucco persino chi, come noi, crede di conoscerla bene per antica consuetudine. L’ennesima eruzione lampo dura solo un paio d’ore. Sono le 22.00 quando finisce l’attività stromboliana con l’emissione di cenere e le fontane di lava, e l’aeroporto di Catania riapre. E domani? Domani è un altro giorno e, dovesse anche finire peggio, c’è sempre sant’Agata e il suo miracoloso velo a proteggerci dal fuoco dell’Etna!

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