Mentre il Nepal attende le elezioni per l’Assemblea Costituente (la data prevista è il 19 novembre), a Kathmandu si fanno i conti dell’industria turistica. Secondo il ministero del Turismo, più 800.000 visitatori hanno visitato il Paese nel corso del 2012. Da quando il Nepal è entrato nella fase post bellica, nel 2006, ai piedi dell’Himalaya si sta assistendo a un continuo boom di arrivi. Stando alle statistiche ufficiali, il 48 per cento dei turisti si reca nel Paese delle nevi per viaggi e vacanze. Tra i restanti, il 14 per cento è interessato al trekking e alle scalate, e il 13% è invece attratto dai pellegrinaggi verso mete buddiste o induiste.
Il contributo del turismo al Pil nepalese è aumentato del 2,4% nel 2009-2010, dell’1,8% nel 2010-2011, e del 2 % tra il 2011 e il 2012. Sotto la voce “viaggi” sono entrate 24,61 miliardi di rupie nel 2010-2011 e ben 30,70 miliardi di rupie nel 2011-2012.
Il problema principale del Nepal è, al momento, la stabilità politica, che ancora tarda a venire. Dopo le prime elezioni all’Assemblea Costituente del 2008, che non produssero alcun risultato, le prossime elezioni dovrebbero portare finalmente il Paese verso una nuova costituzione. Ma la cosa non è affatto certa. Trentatre piccoli partiti stanno infatti cercando di boicottare le elezioni, e fra questi c’è anche il gruppo del maoista Mohan Baydia, che guida il Comunist Party of Nepal-Maoist, il gruppo “fondamentalista” dei maoisti (la maggioranza dei maoisti supporta invece il United Maoist Party of Nepal, più moderato, che appoggia Prachanda, ex-primo ministro nel 2011 per 9 mesi, e che promuove le elezioni).