Alpi senza Olimpiadi

Alpi senza più Olimpiadi? La disillusione olimpica, come da tradizione, si lascia alle spalle una scia di problemi. A Sochi si fa la conta dei danni e dei costi per rimediarli. Che saranno ingenti, come in tutte le località in cui si sono disputate le Olimpiadi invernali. Con una lettera aperta, la CIPRA Internazionale esorta Thomas Bach, il presidente del Cio, ad avviare una significativa riforma del Comitato olimpico. In sintesi, il contenuto del messaggio è che non ha più alcun senso organizzare e disputare Giochi olimpici invernali nella forma attuale. Ecco il testo del comunicato della Cipra.

images«I Giochi olimpici invernali 2014 di Sochi sono ormai acqua passata. Ma i conti del postolimpico non si sono ancora chiusi. Grandi infrastrutture e devastazioni ambientali segneranno a lungo la regione attorno a Sochi. I Giochi si dimostreranno non sostenibili per la popolazione e la natura. Così come nelle altre località che hanno ospitato le passate edizioni dei Giochi invernali, nelle Alpi e altrove, le conseguenze si faranno sentire – e vedere – per decenni.

«Il presidente della Cipra, Dominik Siegrist, chiede che il Cio si attenga alle regole oggi consuete per le organizzazioni internazionali: compliance e sostenibilità.

«Nel suo discorso di apertura a Sochi e in alcune interviste il presidente del Cio Thomas Bach ha esortato a “spolicitizzare” i Giochi. I politici non dovrebbero “disputare i loro conflitti politici a spese degli sportivi” ha dichiarato. Evidentemente, non trova invece nulla da eccepire se la Russia conduce le sue campagne di propaganda sulle spalle degli atleti – e con l’arresto arbitrario di ambientalisti non si cura minimamente dei principi dello stato di diritto e dei diritti umani.

«La Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi, Cipra, che come organizzazione federale rappresenta più di un centinaio di associazioni e istituzioni nelle Alpi, chiede in una risoluzione che nelle Alpi – ma anche altrove – non venga più programmato lo svolgimento di Giochi olimpici invernali nella forma attuale. Le esperienze dell’ultimo decennio dimostrano che le montagne non sono adatte a ospitare questi mega eventi, dannosi per l’ambiente e dalle conseguenze rovinose per la società. Le consultazioni popolari svolte nei Grigioni e Monaco di Baviera mettono in evidenza che ampi strati della popolazione non sono più disponibili ad accettare passivamente le conseguenze negative delle Olimpiadi invernali. Le Alpi devono restare libere da Olimpiadi, come è stato negli ultimi anni e sarà anche nei prossimi».

Secondo il presidente della Cipra, «è necessario il ritorno a una dimensione adeguata alle località ospitanti e una procedura di selezione trasparente, che si orienti a quanto i funzionari chiedono a tutti coloro che praticano sport: il rispetto delle regole. I Giochi olimpici invernali devono tornare a essere giochi dei giovani e un simbolo di pace e libertà nel mondo. Devono essere organizzati e si devono svolgere in modo trasparente e osservando una piena compatibilità sociale e ambientale. A Thomas Bach spetta ora la responsabilità di misurarsi con la sfida di riformare il CIO».

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