Dopo Walter, se n’è andata anche Rossana. È uscita dalla vita in punta dei piedi. Ci eravamo ancora sentiti alcuni giorni fa. Lei era a Roma, in ospedale, per un’operazione. Ci siamo mandati un abbraccio reciproco al telefono. Contavo di risentirla presto. Speravo. E invece niente.
Rossana Podestà aveva 79 anni. Era nata a Tripoli, in Libia, il 20 giugno 1934, e aveva trascorso l’adolescenza in Liguria. Poi era diventata un’attrice famosa, anche se di quegli anni nonparlava volentieri. Per molti anni è stata la compagna di Walter Bonatti. Un grande amore, che non ha mai vacillato. Insieme, Rossana e Walter avevano condiviso quotidianità e momenti eccezionali, viaggi ed esperienze. Non posso non ricordare un lungo viaggio fatto con lei e Walter in Patagonia nel 1999, sulle orme di padre De Agostini, il grande esploratore delle terre australi dell’America Latina. Laggiù, alla “fin del mundo”, avevamo trascorso molti giorni assieme. Ma ci eravamo visti tante volte anche nella casa di Dubino, e in montagna. Lo scorso anno avevamo partecipato assieme a numerose presentazioni del libro che lei aveva scritto per ricordare Walter (Walter Bonatti, una vita libera). Un libro bellissimo, senza sbavature e senza concessioni alla retorica. Nei mesi dedicati alla scrittura e alla “costruzione” del volume, Rossana Podestà era stata bravissima, come sempre. Aveva fatto tutto da sola, con l’aiuto di un curatore. Aveva cercato le fotografie più belle tra le migliaia di scatti di Walter. Aveva selezionato testi, ricordi, oggetti. E alla fine era riuscita a dar vita a un’opera di grande pregio. Che però ancora non le bastava. Per Walter, Rossana voleva fare di più. Così aveva trascorso l’estate a preparare un film (W come Walter), che aveva poi presentato in anteprima lo scorso settembre a Trento, all’auditorium del Centro Santa Chiara, dove si svolge il Filmfestival di Trento. Si era stancata molto, per portare a termine quel lavoro, ma lei aveva preferito tirare avanti lo stesso. Voleva finire per tempo, per continuare con altri progetti.
La scomparsa di Walter per lei era stata uno strazio. La tormentava soprattutto il modo in cui Bonatti era morto. Il ricordo di quelle ore le straziava la mente e il corpo. Sentiva molto la mancanza del suo compagno, ma si comportava come se lui fosse ancora presente nella sua vita di tutti i giorni. Difficile che parlasse di Walter al passato. Forse per questo aveva scelto di rimanere da sola nella casa di Dubino, all’imbocco della Valtellina, dov’era vissuta a lungo con Bonatti. Probabilmente era un modo di stare vicino al suo compagno, anche se le spoglie di Walter sono nel cimitero di Portovenere, in un luogo bellissimo, dove Rossana aveva accompagnato in visita molti degli amici più cari.
Che dire, ancora? Del suo coraggio, della sua discrezione, dell’amicizia? Forse non c’è bisogno di aggiungere altro. Ricordi e sentimenti appartengono al privato. Ma tu, Rossana il tuo posto lo tenevi saldamente. Eri una vera roccia. Mi mancherai proprio tanto. Ci mancherai. Addio. No, meglio: arrivederci.