Sospesi nel cielo

di Maurizio Puato – «Il filo non è ciò che s’immagina. Non è l’universo della leggerezza, dello spazio, del sorriso.  Un mestiere. Sobrio, rude, scoraggiante. E chi non vuole intraprendere una lotta accanita di sforzi inutili, pericoli profondi, trappole, chi non è pronto a dare tutto per sentirsi vivere, non ha bisogno di diventare funambolo. Soprattutto, non lo potrebbe» Philippe Petit.

Andrea Loreni questo lo sa bene. Sa quanto impegno e abnegazione servono per trasformare una visione in azione. Sa quanta forza occorre, per accettare i propri limiti. Comprendere che la paura è parte dell’uomo. Paura del vuoto, della caduta, del fallimento.  Andrea la sua paura la conosce bene e la rispetta. La tiene nei pugni esattamente come regge l’asta che lo equilibra nelle sue traversate.

Torinese, funambolo da circa 15 anni, Loreni ha un curriculum serio di lunghe traversate in giro per il mondo: traversata del Po, traversata dell’aula del tempio all’interno del Museo del Cinema di Torino, traversate degli stadi di San Siro e dell’Olimpico per i concerti Vasco Rossi, e un sacco di altre performance (www.camminarenelcielo.wordpress.com).

Questa volta Andrea ha scelto un santuario dell’arrampicata piemontese (Andrea è anche un ottimo climber): la Rocca Sbarùa. Un sito che tutti gli scalatori conoscono, perché ci hanno scalato o semplicemente perché ne hanno sentito parlare. Lassù sarà possibile assistere a una traversata di 50 metri, sospesa su un salto di 150 metri, tra le Placche Gialle e lo Sperone Rivero.

L’appuntamento è per sabato 16 giugno, ore 11.30 alla Rocca Sbarua (To), con ritrovo presso il rifugio Melano. Sarà l’occasione per vedere un uomo avanzare nel cielo come una nuvola silenziosa gioca col vento. L’evento è sostenuto da Kong e B-SHOP.

 

 

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