Una pizza Anni Settanta

Il regista americano Paul Thomas Anderson non va confuso con Wes Anderson – quello dei “Tenenbaum” per intenderci – ma è bravo almeno quanto lui, e come lui ha saputo costruirsi una estetica particolare e di grande fascino formale. Il suo ultimo film, “Licorice Pizza”, lascia in secondo piano i personaggi imperfetti e le tematiche disfunzionali che  caratterizzavano successi  come “Magnolia”, “Il petroliere” e “Il filo nascosto”, e si concentra sulla ricostruzione degli anni Settanta nella San Fernando Valley. 

Anderson è bravissimo nel restituire allo spettatore l’atmosfera dell’epoca: la scenografia è filologicamente ineccepibile, la scelta delle  musiche è perfetta, la fotografia, con i suoi colori vintage, ci regala un tuffo nel passato di rara eleganza. Ma la marcia in più del film  arriva dai due giovanissimi attori protagonisti.

Lui è Cooper Hoffmann, figlio del grande Seymour e della costumista Mimi O’Donnell.  Nato nel 2003, Cooper ha perso il padre a undici anni, ma è cresciuto nel mondo del cinema e ha frequentato i suoi amici, tra cui appunto Anderson, che lo ha voluto nel film e non si è sbagliato. 

Lei è la musicista Alana Haim, diventata famosa con le sorelle Este e Danielle nel gruppo pop “Haim”. Nata nel 1991, non aveva mai recitato, ma anche nel suo caso l’amico di famiglia Anderson ha avuto buon fiuto. Alana, con la sua bellezza non convenzionale, un naso “importante” e una recitazione piena di intelligenza e mai sopra le righe, è perfetta nella parte della ragazza più vecchia che subisce il fascino dell’amico adolescente.

Il rapporto tra i due si sviluppa attraverso le chiacchiere con gli amici, i lavoretti saltuari, le difficoltà create dalla crisi petrolifera del 1973, i primi passi nel mondo dello spettacolo e i rapporti con gli adulti. Tra i grandi nomi che li affiancano sul set meritano una citazione Sean Penn, Bradley Cooper e Tom Waits, perfetti nei loro deliri alcolici.

gbg

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