Un Arsenio Lupin nero

Il personaggio di Arsenio Lupin, elegante ladro gentiluomo che colpiva esclusivamente i ricchi, fu creato all’inizio del secolo scorso dallo scrittore francese Maurice Leblanc.  Ebbe uno straordinario successo editoriale, e dalle sue avventure sono stati tratti numerosi adattamenti cinematografici. L’ultimo è  “Lupin”, una serie TV proposta da Netflix  e ambientata nella Parigi dei nostri giorni, con un protagonista nero, l’attore Omar Sy, che ha ottenuto fama internazionale con “Quasi Amici”. Il nuovo Lupin si chiama Assane Diop, ed è un senegalese immigrato. Come quello originale  è astuto, simpatico, e abilissimo nei travestimenti. Inoltre usa con disinvoltura tutte le più moderne tecnologie informatiche, che gli servono per sfuggire alle ricerche di una polizia inefficiente e per combattere il magnate della finanza Hubert Pellegrini, responsabile venticinque anni prima  della morte del padre.  Diop è ancora innamorato della ex moglie Claire, da cui ha avuto un figlio quattordicenne che condivide con lui la passione per le avventure del ladro gentiluomo.

La serie  è stata prodotta in Francia dalla Gaumont e l’accoglienza è stata buona.  La prima puntata, la migliore delle cinque finora uscite, è ambientata al Louvre, dove Diop ruba un prezioso collier di diamanti:  le immagini notturne del museo sono veramente spettacolari, e incatenano al divano lo spettatore. Ma nelle puntate successive, forse a causa di un copione un po’ troppo lineare,  la tensione cala. Si ha quasi l’impressione che gli autori non abbiano dimestichezza con le tecniche dei prodotti seriali, che si reggono sull’intreccio di storie diverse e propongono continui colpi di scena. Il giudizio, comunque, è sospeso in attesa delle puntate che sono già state annunciate, ma si vedranno soltanto tra qualche tempo a causa del Covid che ha interrotto le riprese.

gbg

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbero interessarti
LEGGI

Cinque giorni un’ estate

La montagna ispira i film maker. Ma sono  pochi i film sulla montagna che escono dal circuito dei festival…
LEGGI
Il materiale e l'immaginario
LEGGI

Il materiale e l’immaginario

“La conoscenza di Remo Ceserani risale alla fine degli anni Settanta. Con Lidia De Federicis avevamo progettato una storia letteraria per le scuole superiori di nuovo genere, per la quale era necessario individuare un coautore capace e disponibile. Proprio in quegli anni la rivista Belfagor presentava interventi diversi sul modo di affrontare l’insegnamento della letteratura. Quello proposto da Ceserani si avvicinava molto alle nostre aspettative. Decisi di interpellarlo, e…
LEGGI
LEGGI

Il ritratto di James Lord

Gli amanti dell’arte non lo perdano. Presentato al Torino Film Festival, The Final Portrait di Stanley Tucci racconta…
LEGGI
LEGGI

Assassinio sull’Eiger

Il terzo film scelto per la nostra rassegna è Assassinio sull’Eiger, titolo originale The Eiger Sanction, diretto e interpretato…
LEGGI
LEGGI

Suicidio in diretta

Addirittura due film quest’anno hanno ricordato la figura di Christine Chubbuck che nel lontano 1974 fu la prima…
LEGGI
LEGGI

L’uomo che giocava

Per chi ha voglia di cercare, e di conoscere, le montagne custodiscono tesori inaspettati. E in montagna si scoprono…
LEGGI