Conoscere un mucchio di gente è una gran bella cosa, lo svantaggio, però, è che ti tocca andare a un mucchio di funerali.
Non ho nessuna intenzione di scrivere libri. Qui lo dico e qui lo confermo. Inorridisco per quanta robaccia pubblica ogni giorno la gente e non voglio aggiungerne altra di mia. Per questo mi fa un po’ specie leggere l’ultimo libro di Palahniuk, dedicato ai profani della scrittura creativa. Tuttavia è uno scrittore che mi diverte, già ho letto molto di suo e Tieni presente che, pubblicato da Mondadori, mi aiuta a conoscerlo ancora meglio. Anche perché il sottotitolo – Momenti nella mia vita di scrittore che hanno cambiato tutto – sottintende che i consigli elargiti non è detto che siano utili a tutti. Si tratta pur sempre della ‘sua’ vita! Dunque, un manuale che manuale non è. Invece è una miniera di aneddoti della vita di Palahniuk fin da quando, già laureato in giornalismo, faceva il meccanico in catena di montaggio alla Freightliner Trucks di Portland. Questo per dire quanto sia lunga e lastricata di insuccessi la strada per diventare scrittore.
Uno dei trucchetti da inserire tra i ferri del mestiere è quello di fare uso di onomatopee: sigh, bum, bang, skreeech, vrooom, infilati in un racconto dispongono bene il lettore. Teniamo presente che Palahniuk è un romanziere pulp che deve molto al minimalismo, alla transgressive fiction e alla graphic novel. Naturalmente consiglia di mescolare i punti di vista, fare attenzione alle digressioni, inserire dei nonsense, non aver paura di reiterare, di usare le ovvietà e di non fare il brillante ad ogni costo. Fare il brillante è un modo per nascondersi: Uno dei modi più semplici per guadagnarti la fiducia del lettore è commettere qualche errore.
I capitoletti carichi di consigli (se fossi mio allievo, ti direi) si susseguono in maniera disordinata. Se dovessi individuare invece un fil rouge che sostiene la lettura fino al termine del libro, direi che sono le cosiddette Una cartolina dal tour, aneddoti spesso esilaranti sui corsi ai quali Palahniuk ha partecipato senza approdare a nulla o sugli eventi promozionali per i suoi libri o ancora sulle proposte ricevute per scrivere testi per industrie importanti e quasi sempre rifiutate. Infine rifila all’aspirante scrittore un elenco di libri di narrativa e di saggistica da leggere assolutamente.
In definitiva non so proprio se la lettura di Tieni presente che possa servire agli aspiranti scrittori. Per quanto mi riguarda lo reputo una sorta di autobiografia di Palahniuk e soprattutto una miniera di citazioni di libri e film che mi viene voglia di andare a cercare. Ad esempio, da Nora Ephron: “Se non riesci a essere felice lavando i piatti, non puoi essere felice”. Spiazzante!
Riccardo Caldara
(dal blog www.riccardocaldara.net)