Con due anni di ritardo, è finalmente arrivato nelle sale italiane l’ultimo film di Peter Weir, il regista di Picnic a Hanging Rock e The Truman Show. Si intitola The Way Back, e racconta la storia della rocambolesca fuga dell’ufficiale polacco Slawomir Ravicz e di sei compagni da un lager siberiano fino all’India, con una marcia di seimila chilometri durata un anno, tra il 1941 e il 1942. Ravicz narrò la sua epica impresa, con la traversata a piedi delle foreste siberiane, del deserto del Gobi e dei difficili passi himalaiani, in un libro del 1956, che fu tradotto in 25 lingue e vendette oltre un milione di copie. In Italia è stato pubblicato da Corbaccio con il titolo “Tra noi e la libertà”.
Nel 2006 un documentario della BBC mise in dubbio molti aspetti della storia. Dagli archivi sovietici risulta ad esempio che Ravicz fu arrestato e condannato a 25 anni di carcere per l’uccisione di un ufficiale dell’ NKDV, e non perché considerato una spia come lui sostiene nel libro. Inoltre non vi sarebbero conferme della sua detenzione nel gulag 303, 650 chilometri a sud del circolo polare artico. Anche secondo i documenti dell’armata polacca Ravicz arrivò in Iran nel 1942 non dall’India, ma direttamente dall’Unione Sovietica. Un altro polacco sostenne che la storia era vera, ma che il protagonista era lui e non Ravicz. Altre testimonianze sembrano invece dare credito al racconto di Ravicz, che dopo la guerra si stabilì in Inghilterra, mise su famiglia e morì nel 2004.
Weir ha difeso la versione di Ravicz, ma ha anche dichiarato che il suo film, pur ispirato al libro, è comunque un’opera di fantasia. In ogni caso The Way Back non può non piacere a chi ama la natura, i grandi spazi, e le imprese straordinarie. Il regista australiano si avvale di un cast di prim’ordine, e ha trovato in Bulgaria, Marocco e India la giusta ambientazione per la vicenda. Come avete visto nel trailer .