Sul set di Casablanca

Alzi la mano chi non ha mai visto “Casablanca” di Michael Curtiz. Chi non si è intenerito quando nel night club aperto da Rick – Humphrey Bogart – nel Marocco francese occupato arriva la donna della sua vita Ilsa – Ingrid Bergman – e chiede al pianista di suonare ancora la canzone del loro amore, As Times Goes By. Chi non si è commosso quando gli ufficiali nazisti cantano nel locale uno dei loro inni, ma vengono travolti dalla Marsigliese suonata dall’orchestra su ordine di Rick e intonata da tutti i francesi presenti. Chi non si è mai chiesto almeno una volta nella vita se, come Rick,  avrebbe avuto il coraggio di perdere tutto in nome di un ideale.

Michael Curtiz era un ebreo di origine ungherese e si chiamava in realtà Manó Kertész Kaminer. Arrivò negli Stati Uniti nel 1926 e divenne uno dei più prolifici e famosi registi di Hollywood. “Casablanca” uscì a guerra in corso, nel 1942, e vinse tre Oscar. Inizialmente doveva  essere una semplice storia d’amore. Ma quando i giapponesi attaccarono a tradimento Pearl Harbour anche il mondo del cinema fu mobilitato per  sostenere lo sforzo bellico americano. 

“Curtiz”, un interessante film dell’ungherese Tamas Yvan Topolanszky approdato in questi giorni su Netflix, racconta quello che accadde sul set di “Casablanca”, con i leggendari battibecchi tra il regista e gli attori e le risse con i funzionari governativi che tentavano di interferire nelle sue scelte. Ma esplora anche aspetti più intimi della vita di Curtiz, come le tormentate relazioni con le donne e con la figlia di primo letto Kitty.

“Curtiz”, girato in uno splendido bianco e nero e disponibile solo in lingua originale con i sottotitoli, vive di vita propria, però soltanto chi ha visto e amato “Casablanca” lo può apprezzare davvero. Il capolavoro di Curtiz non si trova sulle piattaforme di streaming legale, ma chi si accontenta può trovare le scene più famose su Youtube.

gbg

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbero interessarti
LEGGI

Cinque giorni un’ estate

La montagna ispira i film maker. Ma sono  pochi i film sulla montagna che escono dal circuito dei festival…
LEGGI
Il materiale e l'immaginario
LEGGI

Il materiale e l’immaginario

“La conoscenza di Remo Ceserani risale alla fine degli anni Settanta. Con Lidia De Federicis avevamo progettato una storia letteraria per le scuole superiori di nuovo genere, per la quale era necessario individuare un coautore capace e disponibile. Proprio in quegli anni la rivista Belfagor presentava interventi diversi sul modo di affrontare l’insegnamento della letteratura. Quello proposto da Ceserani si avvicinava molto alle nostre aspettative. Decisi di interpellarlo, e…
LEGGI
LEGGI

Il ritratto di James Lord

Gli amanti dell’arte non lo perdano. Presentato al Torino Film Festival, The Final Portrait di Stanley Tucci racconta…
LEGGI
LEGGI

Assassinio sull’Eiger

Il terzo film scelto per la nostra rassegna è Assassinio sull’Eiger, titolo originale The Eiger Sanction, diretto e interpretato…
LEGGI
LEGGI

Suicidio in diretta

Addirittura due film quest’anno hanno ricordato la figura di Christine Chubbuck che nel lontano 1974 fu la prima…
LEGGI
LEGGI

L’uomo che giocava

Per chi ha voglia di cercare, e di conoscere, le montagne custodiscono tesori inaspettati. E in montagna si scoprono…
LEGGI