Ne “”Il grande Lebowski”, il film cult dei fratelli Coen uscito nel 1997, John Turturro interpretava la parte di Quintana, uno squinternato giocatore di bowling latino-americano. Ora ha scritto, diretto e interpretato “Jesus Rolls – Quintana è tornato”, ridando vita al personaggio. Ma non aspettatevi il classico sequel. Il nuovo Quintana, a parte il nome e la passione per il bowling, ha poco a che fare con i fratelli Coen e molto con lo scrittore e regista francese Bertrand Blier, che nel 1974 aveva diretto con un certo successo “I santissimi”, ricavato da un suo romanzo.
Le avventure del nuovo Quintana, del suo amico Petey (Bobby Cannavale) e della bella e frigida Marie (Audrey Tautou) ricalcano fedelmente quelle dei tre personaggi creati da Blier, che a suo tempo furono interpretati da Gerard Depardieu, Patrik Dewaere e Miou-Miou. E, come quelle, si perdono in mille rivoli che non hanno né capo né coda.
Quintana e Petey, appena usciti dal carcere, rubano automobili e tentano maldestre rapine. Con Marie, incontrata per caso, si spostano senza meta, mangiano a sbafo nei ristoranti e si nascondono nelle seconde case lasciate vuote dai proprietari. Il loro è uno strano rapporto, fatto anche di sesso non troppo soddisfacente. Quando si interrompe i due conoscono un’altra donna, Susan Sarandon, splendida nel ruolo struggente che Blier aveva creato per Jeanne Moreu. Alla fine, però, ritrovano Marie, ed è con lei che proseguono i vagabondaggi e vanno incontro al loro destino.
“Jesus Rolls – Quintana è tornato” promette molto, ma non mantiene. Ha qualche buon momento – straordinaria la scena del bowling, con Turturro che lecca la boccia prima di lanciare – e ottimi attori. Nel complesso però non è un film riuscito e lascia lo spettatore in attesa di qualcosa che non arriva. Quello che ai tempi di Blier aveva un senso, ad esempio la leggerezza nell’affrontare un tema considerato scabroso come il sesso, oggi semplicemente non funziona più.
gbg