L’Islanda di Kormàkur

Baltasar Kormàkur  è un regista islandese che è riuscito a imporsi a livello internazionale lavorando in superproduzioni hollywoodiane come “Contraband” e “Cani sciolti”, con divi del calibro di  Denzel Washington e Marc Wahlberg. Ma i suoi film più interessanti sono quelli meno noti, che hanno al centro la natura selvaggia e spesso ostile, esaltata da riprese che mettono a dura prova gli attori e il personale impegnato nella lavorazione. Tre titoli per tutti: “The Deep”, che racconta la storia vera di un pescatore miracolosamente sopravvissuto a un naufragio nelle gelide acque islandesi, “Everest”, che ricostruisce le disastrose spedizioni dell’estate 1996 sulla montagna più alta del mondo, e “Resta con me”, interamente girato su una barca a vela alla deriva nell’oceano Pacifico.

Kormàkur è anche autore di alcune fortunate serie TV ambientate in Islanda e visibili su Netflix: “Trapped”, di cui sono disponibili due stagioni mentre una terza è in arrivo, e “Katla”. In “Trapped” Ólafur Darri Ólafsson, il bravissimo e molto in carne attore già protagonista di “The Deep”, interpreta un poliziotto alle prese con una serie di delitti e con i problemi di una società soltanto apparentemente tranquilla. In “Katla” gli abitanti di un piccolo villaggio investito dalle ceneri di un vulcano devono fare i conti con i problemi della ricostruzione e con i loro fantasmi personali.

Due appuntamenti da non perdere per chi è attratto dall’Islanda, con i suoi paesaggi di desolata bellezza, i suoi pittoreschi villaggi, i suoi fiordi e suoi ghiacciai dove il tempo può cambiare in pochi secondi, e perdere l’orientamento può essere fatale anche per un nativo. Spesso le serie TV, anche quando sono ineccepibili dal punto di vista tecnico, nascono come semplici operazioni commerciali. Kormànuk, produttore oltre che regista, si è spinto un poco più in là. E nei suoi lavori si vede l’amore per una terra dove la vita è dura, ma affascinante.

gbg

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