Non so per quanto resterà in programmazione e in quanti cinema, perché nonostante l’appoggio di Amnesty International non è entrato nei circuiti della grande distribuzione, ma “Il segreto della miniera”, della regista polacco-slovena Hanna Antonina Wojcik Slak è proprio un bel film, e vale la pena di fare qualche sforzo per vederlo prima che sparisca, sapendo che si uscirà dalla sala con il cuore pesante e tanti interrogativi sulla bestialità della guerra, di tutte le guerre, in ogni tempo e in ogni luogo.
Il film è ispirato a una storia vera, avvenuta in Slovenia nel 2009, e ha come protagonista Alija, un minatore di origine bosniaca, scampato alla pulizia etnica del suo villaggio durante la guerra civile nella ex Jugoslavia. Incaricato di ispezionare una miniera di carbone in disuso da molti anni, Alija scopre che una delle gallerie è stata murata e, contro il parere dei superiori, prosegue negli scavi. Oltre i muri e i passaggi pericolosamente instabili lo attendono gli orrori di una fossa comune con migliaia di corpi, quelli dei collaborazionisti che erano fuggiti in Austria alla fine della seconda guerra mondiale quando i partigiani del maresciallo Tito avevano liberato il paese dai nazisti. Riconsegnati dagli alleati a Tito, furono tutti fucilati, insieme ai loro famigliari, e gettati nella miniera. Qualcuno era ancora vivo.
Alija paga con l’emarginazione la sua ostinata ricerca e il desiderio di dare una giusta sepoltura alle vittime, che gli ricordano i famigliari e gli amici uccisi nella guerra civile. Nessuno in Slovenia vuole davvero ricordare quel terribile periodo. I corpi vengono recuperati soltanto in parte, e restano accatastati nei magazzini in attesa dei finanziamenti necessari alle esequie. Le cose cambiano soltanto negli ultimi anni, grazie anche alla pubblicazione dell’autobiografia del vero Alija, che diventa un successo editoriale, e al film, che viene scelto per rappresentare il paese agli Oscar.
Oggi in Slovenia le stragi della seconda guerra mondiale sono tornate al centro della attenzione e sono diventate oggetto di forti polemiche politiche, che coinvolgono anche la commissione governativa incaricata di indagare sull’argomento. La miniera di Aljia. infatti, non è l’unica fossa comune da riaprire.
gbg