Dal 3 agosto è disponibile su Netflix la seconda stagione completa di “Avvocato di difesa”, la serie ispirata alle avventure dell’avvocato Mickey Haller, creato dalla prolifica penna di Michael Connelly. E, come già la prima stagione, non deluderà chi ama Connelly, le sue trame sofisticate, i personaggi caratteristici di una Los Angeles che l’autore ha conosciuto bene grazie ai trascorsi di cronista di nera.
Mickey Haller era approdato al cinema nel 2011 con “The Lincoln Lawyer”, diretto da Brad Furman. Per l’occasione lo interpretava un grande Matthew McConaughey, che era riuscito nel piccolo miracolo di identificarsi totalmente nel personaggio dell’avvocato sempre ai limiti della legalità e senza un ufficio, che riceveva i clienti sui sedili posteriori della sua spaziosa Lincoln.
Da allora ho sempre immaginato Haller con il suo volto, ed è comprensibile che abbia guardato con un po’ di sospetto alla serie TV arrivata l’anno scorso, dove McConaughey era stato sostituito dal prestante attore messicano Gabriel Garcia-Rulfo, e la Lincoln veniva usata esclusivamente per gli spostamenti tra un ufficio e l’altro. Però Connelly è sempre Connelly, e anche la prima serie si lasciava guardare grazie agli intrecci mai banali, alle accurate descrizioni del funzionamento della giustizia americana, e ai tanti colpi di scena.
Confido che anche la seconda si mantenga sullo stesso livello: un prodotto di intrattenimento dichiaratamente commerciale, ma realizzato con competenza e professionalità.
Manuel Garcia-Rulfo è ancora una volta Haller, e ancora una volta ad aiutarlo tra un litigio e l’altro ci sono le sue ex mogli Lorna, che lavora come segretaria dello studio, e Maggie, inflessibile sostituto procuratore e madre della sua unica figlia Hayley. Una menzione particolare spetta a Cisco, ex membro di una gang di motociclisti criminali, che Haller ha salvato dalla galera e dimostra un vero talento nelle investigazioni al servizio della difesa.
gbg