Lo ammetto, il fantasy è un genere che non mi attira, e Tolkien non è tra i miei scrittori preferiti. Però la grancassa pubblicitaria che ha accompagnato l’uscita su Prime Video de “Gli anelli del potere”, prequel de “Il signore degli anelli”, mi ha incuriosito, e mi sono accomodato davanti al televisore pieno di ottimismo. Poteva essere brutta quella che era stata presentata come la più costosa produzione di sempre degli Amazon Studios, fortemente voluta da quella vecchia volpe visionaria di Jeff Bezos? Purtroppo poteva, e per quanto mi sia sforzato non sono riuscito ad andare oltre le prime due puntate delle cinque già uscite in Italia. In buona compagnia, a quanto pare, perché il sito di Amazon è stato bombardato di giudizi negativi e ha dovuto sospendere per qualche giorno la possibilità di commentare il prodotto.
La piattaforma ha fatto sapere che la limitazione è stata decisa per impedire gli attacchi coordinati di gruppi organizzati, poco rappresentativi del gradimento del grande pubblico. Forse è vero, e forse è vero anche il dato di 25 milioni di utenti in tutto il mondo fornito nello stesso comunicato. Sta di fatto però che il sito “Rotten Tomatoes”ha registrato uno striminzito gradimento del 35% da parte del pubblico. Insomma, un grande flop.
La serie è visivamente accattivante. La fotografia fa il suo sporco lavoro nel ricreare un mondo fantastico dove i colori vivaci del mondo degli Elfi si alternano a quelli cupi degli umani preda di maligne pulsioni, ma è fin troppo rutilante. Gli effetti speciali si sprecano, ma non colpiscono. E gli attori fanno del loro meglio per essere aderenti al mondo fantastico immaginato da Tolkien, ma devono fare i conti con una sceneggiatura poco convincente, dove l’intreccio delle storie è confuso e al limite del raffazzonato. E’ noto che in corso d’opera alcuni autori e alcuni registi sono stati allontanati. Quelli rimasti, nella smania di stupire, hanno solo annoiato.
gbg