Londra 1970. Il concorso per Miss Mondo è diventato un evento seguito in diretta televisiva da milioni di spettatori, e gli organizzatori scritturano il famoso comico Bob Hope per presentarlo. Non hanno però fatto i conti con il nascente movimento di liberazione della donna, che decide di contestare la manifestazione perché lesiva della dignità delle concorrenti, pesate e misurate con gli stessi criteri usati nelle fiere bovine. Alcune attiviste riescono a entrare in sala e costringono Hope a interrompere per qualche minuto la diretta. La polizia le arresta per disturbo della quiete pubblica, ma l’obiettivo di far conoscere le rivendicazioni del movimento è raggiunto.
“Il concorso”, della regista inglese Philippa Lowthorpe, è un film godibilissimo, leggero nella forma e tuttavia capace di ricostruire fedelmente la greve atmosfera di quegli anni: il conformismo imperante nella società, l’ottusità dei media, e le discriminazioni di razza e di sesso nascoste dalle luci della ribalta.
Lowthorpe, nota per i documentari e alcune serie televisive di successo, ricostruisce nei dettagli una vicenda dove tutti i personaggi sono reali, ed è bene assecondata da un cast quasi tutto al femminile. Keira Knightley è l’attivista Sally Alexander, che divenne il volto della protesta dopo la partecipazione a un dibattito televisivo, mentre la canadese Jessie Buckley è la combattiva Jo Robinson, che organizzò l’ irruzione nella sala. Meno note, ma altrettanto efficaci, sono le attrici che interpretano le concorrenti. Alcune otterranno una effimera notorietà, altre scopriranno di essere state usate. Tra gli uomini spicca Greg Kinnear, che ci restituisce un Bob Hope vanesio e troppo innamorato delle sue insulse spiritosaggini per reagire con eleganza all’improvvisa contestazione.
Non perdetevi i titoli di coda, dove compaiono i volti delle vere protagoniste della vicenda. Gli anni sono passati, ma la passione resta.
gbg