Food per tutti i gusti

Onnipresente nei social e nei reality  televisivi, il ‘food’ sta diventando invasivo anche nel cinema, con titoli – se mi perdonate la facile battuta – per tutti i gusti. In questi giorni nelle sale ce ne sono tre: “The Boiling Point”, “Si, chef,” e “The Menu”. Forse non memorabili, ma di un certo interesse sono gli ultimi due, che partono dal comune argomento del cibo e si sviluppano in direzioni opposte.

“Si, chef”, del francese Louis Julien-Petit, è la storia di una chef di alto livello, che resta senza lavoro dopo un’epica litigata con la sua odiosa principale, e trova un impiego temporaneo nella mensa di un centro di accoglienza per giovani migranti. Con il tempo quello che doveva essere un ripiego diventa una ragione di vita, sia per lei, che ha alle spalle una infanzia difficile, sia per alcuni dei ragazzi, alle prese con una spietata burocrazia e perennemente minacciati di espulsione.  Tutti insieme diventano “La brigade”, che è il titolo originale del film, e combattono tra i fornelli per il loro futuro. Ottimi Audrey Lamy, la chef, e François Cluzet, il direttore del centro, affiancati da giovani interpreti di ogni nazionalità e colore. Louis Julien-Petit, già noto per film di denuncia come “Discount”, “Carole Matthieu” e “Le Invisibili”, è bravo a non cadere nel melenso che a volte affonda le opere d’impegno civile.

Completamente diverso è “The menu”, del regista inglese Mark Myload. Qui siamo sul piano dell”intrattenimento, con una storia che passa dall’iniziale registro satirico all’horror puro del finale. Un piccolo gruppo di incompetenti ricconi paga somme astronomiche per una cena nell’esclusivo ristorante dello chef molecolare Julian Slowik, interpretato da un gelido Ralph Fiennes. Ma l’obiettivo dichiarato della cena, la perfezione culinaria, è diverso da quello reale. Nel cast c’è anche Anya Taylor-Joy, apprezzata protagonista della serie televisiva “La regina degli scacchi”.

gbg

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbero interessarti
LEGGI

Cinque giorni un’ estate

La montagna ispira i film maker. Ma sono  pochi i film sulla montagna che escono dal circuito dei festival…
LEGGI
Il materiale e l'immaginario
LEGGI

Il materiale e l’immaginario

“La conoscenza di Remo Ceserani risale alla fine degli anni Settanta. Con Lidia De Federicis avevamo progettato una storia letteraria per le scuole superiori di nuovo genere, per la quale era necessario individuare un coautore capace e disponibile. Proprio in quegli anni la rivista Belfagor presentava interventi diversi sul modo di affrontare l’insegnamento della letteratura. Quello proposto da Ceserani si avvicinava molto alle nostre aspettative. Decisi di interpellarlo, e…
LEGGI
LEGGI

Il ritratto di James Lord

Gli amanti dell’arte non lo perdano. Presentato al Torino Film Festival, The Final Portrait di Stanley Tucci racconta…
LEGGI
LEGGI

Assassinio sull’Eiger

Il terzo film scelto per la nostra rassegna è Assassinio sull’Eiger, titolo originale The Eiger Sanction, diretto e interpretato…
LEGGI
LEGGI

Suicidio in diretta

Addirittura due film quest’anno hanno ricordato la figura di Christine Chubbuck che nel lontano 1974 fu la prima…
LEGGI
LEGGI

Evviva i sottotitoli

Si sono appena spente le luci – anzi, si sono appena accese in sala dopo il “The End” – del…
LEGGI