Ci sono due buoni motivi per guardare “Fino all’ultimo indizio”, l’ultimo film del regista statunitense John Lee Hancock, interpretato dai premi Oscar Denzel Washington, Rami Malek e Jared Leto.
Il primo è che tutto sommato, nonostante qualche flashback di troppo, si tratta di un thriller ben fatto, che non delude lo spettatore e tiene desta la sua attenzione per oltre due ore. Il secondo è che è stato prodotto guardando al cinema del futuro, che prevede una pervasiva distribuzione su tutte le piattaforme digitali disponibili, e una presenza residuale nelle sale. La Warner Bros aveva già annunciato che per tutto il 2021 i suoi film sarebbero stati presentati contemporaneamente in streaming e nelle sale. E così è accaduto per “Fino all’ultimo indizio”, che negli Stati Uniti è uscito al cinema e su HBO, mentre in Italia è da pochi giorni disponibile su YouTube, Prime Video, AppleTV, Chili, Sky e Infinity, al costo di noleggio non tanto modico di 14.99 euro. Altri grandi produttori si preparano a seguire l’esempio della Warner, ed è facile immaginare che quando l’emergenza finirà non torneranno indietro: ci piaccia o no, gli incassi delle sale, già in calo prima del Covid, rappresenteranno una minima parte dei loro fatturati.
Ma torniamo al film. Denzel Washington interpreta Deke Deacon, un vecchio poliziotto di Los Angeles in procinto di concludere la carriera in provincia. Tornato in città per una incombenza burocratica, viene coinvolto nelle indagini su un serial killer che gli ricorda un vecchio e mai risolto caso, e decide di dare una mano all’investigatore in carica, Jimmy Baxter, interpretato da Rami Malek. I loro sospetti convergono su un inquietante personaggio interpretato da Jared Leto, che sembra sapere molte cose sul passato di Deacon e sulle debolezze di carattere di Baxter. Ma non tutto è come sembra, e i due detective lo scopriranno a caro prezzo.
gbg