Emily Blunt nel West

Tempi duri per chi ama il vecchio West. Il genere non tira ed è considerato a rischio dalle grandi produzioni hollywoodiane. Bisogna puntare sulle produzioni indipendenti, che a volte eccedono negli sperimentalismi, e nelle serie TV, non sempre all’altezza delle aspettative. 

“The English”, coprodotto da BBC e Amazon Studios e diretto dal regista britannico Hugo Blick, faceva ben sperare grazie alla presenza di una protagonista di indubbio spessore come Emily Blunt. Ma le sei puntate della miniserie, formalmente ineccepibili anche se i grandi spazi delle praterie americane sono in realtà i meno costosi paesaggi dell’entroterra spagnolo, non convincono appieno. La trama è interessante e per alcuni versi originale, ma la narrazione è lenta, e dà l’impressione che alcune vicende parallele siano state inserite con l’unico scopo di raggiungere la durata stabilita dai piani di ammortamento.

Detto questo, se vi piacciono i western, se avete un abbonamento ad Amazon Prime e se siete disposti a una modesta spesa aggiuntiva per avere accesso al ricco catalogo Paramount, “The English” non è poi così male.

Siano nel 1890. La nobildonna inglese Cornelia Locke arriva nel West per vendicarsi dell’uomo che ritiene responsabile della morte del figlio, e incontra il Pawnee Eli Whipp, interpretato da Chaske Spencer, che si è appena congedato dall’esercito dove ha servito per anni come scout. Il loro viaggio sulle tracce del cattivo, che ha il volto inquietante di Rafe Spall, è irto di pericoli: in un crescendo di violenze e morti incontrano albergatori corrotti, banditi di strada che vogliono rapinarli, agricoltori assassini, vedove che nascondono sotto gli occhiali neri i segni delle torture subite. 

Emily Blunt è bravissima nell’interpretare una Cornelia soltanto apparentemente debole, in realtà perfettamente in grado di badare a se stessa, e freddamente determinata a raggiungere il suo scopo. Del resto, anche lei ha un terribile segreto da nascondere.

gbg

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