Contagion, una storia quasi vera

Sale ancora chiuse, chissà per quanto tempo. Dunque spazio ai film reperibili in rete. Su Youtube se ne possono trovare molti gratuiti, in genere vecchiotti e a volte con qualche problema di qualità. Ma nella sezione “film su Youtube” ci sono in vendita o a noleggio anche film recentissimi in alta definizione. Quello più gettonato negli ultimi giorni è “Contagion”, di Steven Soderberg. Chissà come mai.

Uscito nel 2011, il film racconta la storia di una malattia virale sconosciuta  denominata MEV 1, che ha inizialmente ha gli stessi sintomi dell’influenza, ma un decorso quasi sempre mortale. 

Scientificamente ineccepibile – Soderberg si è avvalso della consulenza del CDC, il centro per le malattie infettive di Atlanta – “Contagion” ha impressionanti similitudini con il difficile periodo che stiamo vivendo, con l’unica  significativa differenza che il tasso di mortalità del nostro coronavirus è molto più basso. C’è l’incertezza sulle cause della malattia, per la quale non esistono cure note. C’è la sua diffusione in tutto il mondo. Ci sono il panico generalizzato che le autorità cercano di contenere con draconiani provvedimenti di quarantena, le viltà, gli eroismi e il disgustoso comportamento di chi cerca di lucrare sulla vicenda. E c’è l’affannosa ricerca di un vaccino, che alla fine riuscirà a contenere il contagio. 

Nel cast spiccano Marion Cotillard, Matt Damon, Gwynet Paltrow, Elliott Gould e Jude Law nella parte dello spregiudicato blogger che sostiene di essere guarito grazie a un rimedio omeopatico. 

Negli ultimi minuti del film viene descritta la fase iniziale del contagio, partito dalle foreste di Hong Kong, dove un pipistrello ha infettato un maiale macellato a mani nude in un ristorante cittadino. Sono le mani non lavate del cuoco a trasmettere il virus alla paziente zero, una cliente del ristorante che lo porterà con sé in Occidente.

gbg

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