Uscito nelle sale italiane alla fine del 2019, “Yesterday”, del pluripremiato regista inglese Danny Boyle, è stato presto dimenticato a causa del Covid. Grazie a Prime Video, chi lo ha perso ha una nuova occasione di vederlo, e il mio consiglio è di non lasciarsela scappare: è ben fatto, divertente, e negli spettatori di una certa età suscita una giusta dose di dolce nostalgia.
La storia è semplice: il mondo subisce un misterioso blackout di pochi secondi. Nel buio Jack Malik, un giovane musicista senza arte né parte, viene travolto da un autobus e perde conoscenza. Quando si risveglia scopre di essere l’unico abitante della Terra a ricordarsi dei Beatles, e ne approfitta per cantare i loro grandi successi, che entusiasmano le folle. Travolto dalla fama abbandona i vecchi e devoti amici, ma non è soddisfatto, e alla fine saprà riscattarsi.
Danny Boyle è un regista eclettico, capace di passare dallo sperimentalismo visionario di “Trainspotting” alla biografia di “Steve Jobs”, dal successo planetario di “The Millonaire” al relativo insuccesso commerciale del crudo “127 ore”. Con “Yesterday” ha scelto la strada della favola contemporanea, regalando agli spettatori due ore di emozioni e di splendida musica. È aiutato nell’impresa da Himesh Patel, un ottimo attore inglese di origine indiana che canta e suona senza sfigurare tutte le canzoni più famose dei Beatles, e dal generoso Ed Sheeran, che interpreta se stesso e aiuta Malik a sfondare. Tutto il cast è all’altezza della situazione, che richiede una recitazione leggera, ma non sopra le righe. Deliziose per esempio la scena in cui Malik esegue al pianoforte “Let It Be” davanti ai genitori annoiati e distratti, e quella dove i discografici lo convincono che il titolo “Hey Jude” non potrà mai funzionare, e che bisogna cambiarlo in “Hey Dude”. Inoltre Malik scoprirà che il mondo non ha dimenticato soltanto i Beatles.
gbg